Grotta del Cavallone, una meraviglia della natura abruzzese
In Abruzzo, situate sul versante orientale del Parco della Maiella a 1475 metri, le maestose Grotte del Cavallone sono considerate le grotte turistiche più alte d’Europa.
La fama delle Grotte del Cavallone risale ai primi del ‘900, quando il pittore Francesco Paolo Michetti, conquistato dal fascino del luogo, prese spunto per la scenografia della dannunziana ‘La figlia di Iorio’. Da allora venne chiamata come la celebre tragedia e molti ambienti presero i nomi dei suoi personaggi.
Andate ad ammirare questo stupendo fatturato naturale, ne vale la pena.
Nell’emozionante percorso turistico fino al cuore della montagna, lungo poco meno di 1 Km e straordinariamente vario, si attraversano tre sale maggiori, cunicoli e ambienti minori popolati da stalattiti, stalagmiti, cristalli e laghetti dalle forme e dai nomi fiabeschi, che danno la sensazione di compiere un affascinante viaggio nella fantasia.
Alla Grotta del Cavallone si accede con una funivia situata al di sopra della strada detta ‘le tajate de Palena’ chiamata così perche letteralmente ‘taglia’ il monte Porrara per arrivare a Palena provenendo da Lama dei Peligni.
Questa strada porta, proseguendo, alle sorgenti del fiume Aventino dette ‘Cape de Fiume’.
Andate ad ammirare gli strapiombi e le rocce che lasciano senza fiato, offrono uno spettacolo ed un panorama montano tutto da guardare.
L’Ambiente Naturale
La Grotta del Cavallone è l’unica grotta di interesse speleologico visitabile nel cuore del Parco Nazionale della Maiella. Attorno all’ingresso della Grotta del Cavallone, per migliaia di ettari, non esiste alcun edificio e nessuna strada, ma solo pascoli d’alta quota, valli selvagge e altissime pareti rocciose. Nella valle di Taranta, dove è situato l’ingresso della Grotta del Cavallone, la flora è particolarissima e salendo a piedi per raggiungere la grotta è possibile ammirare le piante più caratteristiche del versante orientale della Maiella. Alle quote più basse, accanto alla stazione di partenza della funivia, fioriscono numerose la Valeriana rossa e l’Asfodelo giallo assieme al più raro Fiordaliso della Maiella. Sulle pareti calcaree intorno alla grotta vivono abbarbicate le piccole piante di Campanula napoletana, endemica dell’Appennino centrale, e il delicato Capelvenere. Nella valle non è difficile osservare l’Aquila reale che nidifica nella zona e sorvola i pascoli per catturare le numerose Lepri e le elusive Coturnici il cui verso spesso riecheggia nella valle. Facili da osservare sono le Rondini montane ed i Gracchi corallini che vengono attaccati dal velocissimo Falco pellegrino, anche questo nidificante nella zona. I più fortunati invece riusciranno anche a vedere i Camosci d’Abruzzo liberati sulla Maiella e presenti anche nell’area faunistica di Lama dei Peligni dove tutti li possono ammirare.
La Storia
Note sin dal XVII sec., le Grotte del Cavallone, sono le uniche grotte di interesse speleologico visitabili nel Parco Nazionale della Majella. Tra gli illustri visitatori si ricorda il pittore Francesco Paolo Michetti, che ispiratosi alla sala dell’ingresso realizzò la scenografia del primo atto della tragedia dannunziana " La figlia di Jorio "; da allora la grotta è nota anche con il nome della Grotta della figlia di Jorio ed alcune sale e concrezioni portano ancora oggi i nomi dei personaggi della famosa tragedia. La prima esplorazione documentata della grotta è stata effettuata nel 1704. Risale all’inizio del secolo invece la costituzione della Società delle Grotte del Cavallone e del Bue con sede a Lama dei Peligni, che avviò i lavori per la valorizzazione turistica della Grotta del Cavallone con la realizzazione di un’ardita rampa di accesso scavata nella roccia, scale in legno all’interno (ancora visibili) e con l’organizzazione di un servizio di guide. Durante l’ultima guerra mondiale la Grotta del Cavallone fu utilizzata come rifugio per le popolazioni locali. Esplorazioni sistematiche e di carattere scientifico ebbero luogo a partire dagli anni cinquanta con la partecipazione della Società Speleologica Italiana e di altri Enti di importanza nazionale. Oggi la Grotta del Cavallone è raggiungibile mediante una comoda funivia e il suo interno è stato illuminato. Il percorso aperto al pubblico si snoda per circa un chilometro all’interno della montagna. Si attraversano ampie sale di suggestiva bellezza e singolari ambienti del paesaggio sotterraneo della Maiella. La temperatura all’ interno della grotta è di 10° ed è costante durante tutto l’anno, l’umidità raggiunge in alcuni punti il 90%. Le visite guidate si effettuano in gruppi ed hanno la durata di circa un’ora.
IMPORTANTE:
L’altitudine e le particolari condizioni climatiche e ambientali richiedono un abbigliamento da montagna comodo ed adeguato. Alle persone che non sono in perfette condizioni fisiche, si consiglia di informarsi prima dell’escursione.
Informazioni utili:
Info e prenotazioni 0872/910203 – 0872/91221 – 0872/910118 – 339/1397870 – 0872/916067
In luglio ed agosto le grotte sono aperte dalle 09.30 alle 16.30
Ingresso e funivia: ingresso € 15.00 ridotto e con la carta SangroAventino Card € 12.00
Per informazioni sulla SangroAventino Card che è valida fino al 31 dicembre 2012: www.sangroaventinoturismo.it oppure card@sangroaventino.it oppure 0872660349 – 3345627827 Società Consortile Sangro-Aventino arl
Fonti:
Opuscolo informativo ‘Terre del SangroAventino Girandola di emozioni’ – Società Consortile SangroAventino arl
coopmajella.it/index.htm (pagina non più raggiungibile)
http://it.wikipedia.org/wiki/Grotta_del_Cavallone
(Rosalina)