Accademia – C. D. Gissi – Progetto Lettura (1Parte)
Una nuova collaborazione che offre l’occasione di allargare l’orizzonte dell’integrazione fra scuole presenti nelle zone limitrofe al territorio atessano e l’accademia ars antiqua.
Un sodalizio inaspettato, piacevolmente accettato, nella convinzione della validità assoluta della proposta: sviluppare il progetto lettura elaborato dalle docenti del circolo didattico di Gissi.
Mattino da poco sorto. Bisogna partire per tempo, la strada è una di quelle dell’entroterra, fra i monti, tortuosa e stretta. Per tre giorni andrò a trovare i bambini nelle scuole del Circolo Didattico di Gissi. La cosa mi riempie di soddisfazione e, devo confessare, mi lusinga, per la fiducia e la stima accordatami da colleghe conosciute diverso tempo fa, che si sono ricordate di me e della mia inclinazione per lo scrivere ed il raccontare. Le docenti del circolo didattico di Gissi hanno elaborato un Progetto Lettura ‘Andando per fiabe’ che non solo prevede di raccontare fiabe, ma far conoscere chi è una persona che scrive e come fa, dove trova l’ispirazione, in breve raccontare della fantasia. Dove, come ed anche perchè esiste la fantasia, a cosa serve e che se ne fa una persona che scrive fiabe.
Così, prendo contatti con le maestre Daniela ed Aida, l’una responsabile di progetto e l’altra che, conoscendomi da diverso tempo, ha chiesto la partecipazione della sottoscritta al progetto attraverso l’Accademia Ars Antiqua.
Studiamo il percorso esperenziale, i contenuti, i tempi, gli spazi; espongo la mia metodologia, le modalità di approccio al gruppo, il coivolgimento delle capacità attentive e dell’ascolto attivo dei bambini.
Il progetto lettura è rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia e a tutte le classi della scuola primaria.
Non provo ansietà il primo dei giorni stabilito per gli incontri, solo stimolo a far bene. Poche e piccole cose gli arnesi del mestiere: un quaderno con appuntati i concetti da non dimenticare, cartoncini colorati e disegnati a forma di casetta, il libro da cui leggerò la storia, il mio "Cianfrusaglie".
L’arrivo è accogliente, il luogo del laboratorio lo stesso, qualcuno mi riconosce e piacevolmente ricordiamo le esperienze vissute, ma io aspetto di incontrare i bambini, sono loro che cerco.
Arrivano in fila indiana, stanno per sedersi, ma li invito ad accovacciarsi per terra come fanno gli indiani. Mi guardano con un misto di curiosità e noncuranza. Gli occhi parlano: chissa chi è, come si chiama, da dove viene e che vuole fare. Con un brusio incessante mi osservano interamente dall’alto in basso e, quando il mio dito indice si appoggia sulle labbra per indicare il silenzio, nessuno si muove più.
Saluto, mi presento, dico che sono felicissima di trovarmi con loro perchè, nonostante un corpo adulto, mi sento una di loro, bambina. Spiego che ho intenzione di divertirmi e giocare facciamo conoscenza col progetto lettura, ma in modo diverso dal solito. Racconto che scrivo storie e invito a riflettere e cercare da dove nascono e come e dove vanno a finire.
Si arriva alla fantasia e descrivo come immagino il luogo dove abita: nell’armadio della mente, dove, fra i tanti cassetti che vi esistono: della parola, del canto, delle immagini eccetera, c’è anche quello della fantasia che, generalmente apriamo molto di rado. Sappiamo che c’è ma, in tanti, fanno di tutto per non farcelo aprire. La fantasia ha il grande potere di far vedere le cose impossibili o le cose che nella realtà non possono cambiare o essere modificate. E aggiungo che ciò che vedono in tv, cartoni animati o i giochi della play station sono sì fantastici, ma non frutto della loro fantasia! Ma ognuno di noi può costruire i propri cartoni animati o le proprie avventure. E dopo averle pensate possono essere raccolte in un oggetto chiamato libro. I libri hanno tante forme e tanti contenuti, si trovano in due luoghi principalmente: in libreria dove si acquistano ed in biblioteca dove, in silenzio, si consultano e si leggono oppure si prendono in prestito. I libri vanno rispettati, essi raccolgono ciò che gli altri esseri viventi non umani non hanno modo di custodire: la cultura, cioè tutto quanto è dato all’uomo di produrre con la propria mente per accrescere la conoscenza del mondo, delle civiltà, del mondo spirituale, del pensiero, della scienza, dell’arte. E questa è una qualità umana che gli altri esseri viventi non posseggono. Va custodita ed alimentata continuamente perchè è ciò che resta di noi e che lasciamo in eredità alle genti del futuro.
Divagazione Filastroccosa
FANTASTICARE
Coccinelle a pois azzurri
e farfalle di tamburri,
pavimenti di cielo
e venti di velo,
sabbie di stelle
e raggi a catenelle,
alberi di odori
e fiori di tesori.
Custoditi nell’anima mia
nel cassetto della fantasia.
(Rosalina)