Immaginare-Mai a caso-Ieri Come Oggi-Solo Capire
Quando si parla di immaginazione si insiste spesso sulla creatività e sull’originalità, come se questo tratto mentale fosse riservato a certe particolari circostanze.
In realtà riguarda numerosi aspetti della nostra vita quotidiana e coinvolge sia l’intelligenza sia le emozioni. E’ un errore
considerare l’immaginazione come un’attitudine opposta alla razionalità ed è un errore ritenere che i bambini siano dominati, fin da piccolissimi, dall’immaginazione a scapito della razionalità.
E TRA IL PRIMO E SECONDO compleanno che generalmente i bambini cominciano a rappresentarsi mentalmente piccole "stringhe" di comportamenti, scene o sequenze di azioni che hanno vissuto e sperimentato durante il primo anno di vita: come la routine del vestirsi e dello svestirsi, del bagno, del pasto ecc…
A questa età la mente comincia a "riciclare" degli episodi quotidiani al di fuori del contesto reale, consentendo al bambino di riprodurli sull’orsacchiotto di peluche e sulla bambola.
L’immaginazione nasce, dunque, quando emerge la capacità di "fare per finta". Nell’inventare delle situazioni, i bambini pescano tra le esperienze che hanno vissuto in precedenza.
Così, a tre anni, un bambino può immaginare che è un cane anche se nessuno vede l’animale. Poi questo cane immaginario può, secondo i desideri del bambino, trasformarsi in un lupo o in un dinosauro. E se noi lo interroghiamo mentre è immerso nel gioco, scopriamo che sa differenziare realtà da invenzioni.
MA CHE TIPO DI IMMAGINAZIONE ha un bambino di tre-sei anni? Freud e Piaget hanno spiegato come l’immaginazione possa svolgere una funzione compensatoria dei desideri frustrati; per esempio, il bambino vorrebbe guidare l’auto ma non può farlo, immagina perciò di essere alla guida di un automobile. Questa però è solo una delle funzioni dell’immaginazione.
Un’altra funzione è quella di consentire un ampliamento degli orizzonti sia sul piano cognitivo che emotivo. L’ambito di esperienza di un bambino è limitato, con l’immaginazione però può valutare le possibili conseguenze di un avvenimento, rappresentarsi mentalmente ciò che un’altra persona gli racconta, rappresentarsi le cose non solo come sono ma anche come potrebbero essere. Se grazie all’immaginazione può esaminare virtualmente un avvenimento e verificare quali reazioni emotive questo evento potrebbe produrre su di lui, potrà più facilmente prendere delle decisioni qualora quell’evento dovesse verificarsi.
C’è però una difficoltà legata a uno sfasamento tra intelligenza e controllo emotivo. La distinzione tra immaginazione e realtà è più agevole per i giochi inventati dal bambino, più difficile per le storie che sente raccontare e ancor più per quelle che vede sugli schermi.
TRA I TRE E I SEI ANNI un bambino può anche capire che una storia "non è vera", che si sta facendo "per finta" e tuttavia può ugualmente spaventarsi, arrabbiarsi o intristirsi; una reazione simile a quella che si verifica quando suo fratello, di tre o quattro anni più grande di lui finge di essere una tigre ruggendo e mostrando gli "artigli": il bambino di quattro anni sa che suo fratello non è una tigre, però si spaventa ugualmente.
A otto anni quello stesso bambino non si lascia più spaventare dallo stesso tipo di finzione non tanto perchè ora capisce di più, quanto perchè ora possiede delle strategie che gli consentono di autoregolare le proprie emozioni.
C’è quindi una gradualità e complessità nello sviluppo dell’immaginazione di cui è bene tener conto quando si ha a che fare con i bambini. In questo tratto della personalità convergono intelligenza ed emozioni: capire è importante.
Nei più piccoli non è un motivo sufficiente per padroneggiare le emozioni.
(Anna Oliverio Ferraris – Scuola dell’Infanzia n.4 anno V – Giunti Editore)
Divagazioni Filastroccose
FILASTROCCA NUVOLOSA
Passa la nuvola del re
Forse è una forse son tre.
Passa la nuvola della regina
Passa la sera e la mattina.
Passa la nuvola del drago
Si sfila lunga come uno spago.
Passa la nuvola del folletto
Tanti saluti e gli mando un bacetto.
(Rosalina)