Massimo Ranieri alla Scuola di Teatro di Dacia Maraini
Massimo Ranieri alla Scuola di Teatro di Dacia Maraini
Giovedì 21 marzo 2013, nel pomeriggio, presso la Sala Consiliare del Municipio di Pescasseroli il cantante attore Massimo Ranieri ha incontrato gli allievi della Scuola di Teatro: Teatranti nel Parco, diretta da Dacia Maraini. A fianco di Massimo Ranieri c’era proprio lei, Dacia Maraini che, conoscendolo bene, ha formulato, assumendo il ruolo di intervistatrice, domande interessanti all’artista.
In sala c’erano studenti del quinto anno insieme ad alcuni loro insegnanti provenienti dall’Istituto Superiore di Scienze Umane di Senigallia. Dacia Maraini insignita della cittadinanza onoraria di Senigallia, ha collaborato con questa scuola e sono venuti espressamente per partecipare a questo incontro con Massimo Ranieri. Molti di noi, hanno conosciuto Massimo Ranieri grazie al piccolo schermo e al successo legato al mondo della musica. Sapevamo anche del suo impegno nel teatro. Averlo a 2 metri , sentirlo parlare guardandolo dentro gli occhi è stato emozionante. Ci ha raccontato la sua vita partendo dal talento innato per la musica e dalla grande motivazione. Il talento, volontà, determinazione e perseveranza , alimentata dal più potente carburante "La fame". Lui già da bambino era in strada a fare il garzone; essendo il quarto di 8 figli, i pochi spiccioli guadagnati li portava in famiglia per aiutare ad andare avanti. La storia, la vita e il nutritissimo curriculum artistico lo possiamo leggere in rete. A volte i grandi eventi, i grandi personaggi, nascono e nascondono un insieme di piccoli aneddoti che aiutano a capire le magiche alchimie e il perchè dei loro risultati . Dacia Maraini che aveva letto il suo libro autobiografico, "Mia Madre non voleva" ha stimolato Massimo Ranieri interrogandolo su notizie e aneddoti curiosi legati alla sua vita privata. Insomma un pomeriggio volato senza avere un calo di attenzione da parte di tutti i presenti. Nel pomeriggio intorno alle 18 tutti invitati al Cinema Rinascimento. Sul palco Massimo Ranieri e oltre a Dacia Maraini c’era il giornalista Domenico Ranieri (non parente); insieme hanno arricchito la serata continuando a tenere vivo l’interesse della platea stracolma di ospiti. Insieme a loro c’era il sindaco di Pescasseroli. Tra varie domande e risposte ci sono stati stupendi intermezzi musicali del Coro "Decima Sinfonia" di Pescasseroli diretto da Anna Tranquilla Neri.
(Si ringrazia l’allievo della Scuola di Teatro "Teatranti nel Parco" Gabriele Di Camillo per le notizie fin qui descritte).
Massimo Ranieri afferma: – Io mi sono donato interamente a questo mestiere. Sì, perchè è un mestiere, nel mestiere c’è il piacere di creare. Ho iniziato a 7 anni per strada, portavo vino ai tavoli degli operai. Lavorando così ho conosciuto mio nonno materno, gli ho portato un quartino di vino-. Racconta di un padre che gli ha consegnato la disciplina, operaio dell’Italsider di grande pulizia mentale, grande dignità e suo primo grande sostenitore. Il ricordo del padre che dialogava con i topolini che di notte attraversavano l’intercapedine del soffitto. E poi, ragazzino, per non essere deriso dai suoi amici, perchè non sapeva nuotare, al posto di tuffarsi in mare, lui cantava nei ristoranti vicino al mare e gli amici in acqua raccoglievano le monete che i clienti lanciavano in mare e a fine giornata il gruppo si spartiva il bottino. Narra di Domenico Modugno, lui sempre ragazzino, appena sa che il Mimmo nazionale avrebbe cantato al San Carlo a Napoli, riesce a intrufolarsi nel teatro mentre ci sono le prove e trovando Modugno seduto su una poltrona in platea gli si siede esattamente dietro e comincia sommessamente a cantare "penso che un sogno così non ritorni mai più … e continua a cantare senza fermarsi, ripetendo la canzone, fino a che Modugno non si volta e gli dice:- Uagliòòòò, va bbene, ho capito, sei bravo a cantare, sei bravo, vai vai-. Era quello che voleva sentirsi dire Massimo Ranieri e anni dopo Modugno, rincontrandolo non lo riconobbe, si ricordò di lui quando Massimo gli ricordò l’aneddoto del San Carlo. Modugno inizialmente sorpreso ebbe a dire:- Ci avrei scommesso, la stoffa c’era-. E l’artista prosegue raccontando come dal suo nome d’anagrafe Giovanni Calone, passa al suo nome d’arte. Gli piace, anzi è innamorato di Grace Kelly. Così pensa a Ranieri, Ranieri di Monaco. I suoi produttori gli consigliano di aggiungere un nome e diventa Massimo Ranieri.
Dacia Maraini gli chiede come è avvenuto il passaggio da musica a teatro.
Massimo Ranieri racconta che una sera sul pianoforte vide un bicchiere di wisky pieno e si rese conto che lo tracannava tutto d’un fiato. Si fermò a riflettere, aveva bruciato le tappe, vissuto tutto. Tantissima notorietà ma, si era perso, più hai successo, più sei in alto e più sei solo.
Decide di cambiare strada, azzera tutto, vuole cambiare pelle come un serpente. Si interessa al teatro che inizialmente lo vede e considera con grande diffidenza. E’ stato il passaggio più importante della sua vita, dice "ho scoperto un mondo meraviglioso, il teatro è come una dannazione ed insieme una beata passione". Massimo parla del suo rapporto con Strehler, maestro da tutti consciuto come persona esigentissima ma , afferma Ranieri "Lui era il teatro".
Massimo Ranieri un eclettico artista italiano, dal canto al teatro, al circo, alla regia, grazie alla disciplina che sin da bambino il padre gli aveva consegnato con l’esempio. E una madre che nonostante il successo ricordava che comunque il lavoro era importante.
E il rapporto con una figlia che dapprima, per esigenze di notorietà, ha tentato di nascondere e che poi consapevolmente, per scelta personale, ha voluto fortemente incontrare con gioia e soddisfazione di essere anche un nonno.
Una figlia che ha sempre avuto un ottimo rapporto con sua madre, la nonna paterna. E quando Massimo tornava a casa dopo un lavoro o una tourneè la madre gli diceva "Giovannì ma a tua figlia l’hai chiamata?", e lui:- E nò mà, n’agge avute tijempe" e la mamma "Eh, figlijue mije, ma chelle è tale e quale a te".
La Scuola di teatro "Teatranti nel Parco", scuola di vita.
(Rosalina)