Sassi di mare
Quei sassi marini lisci, senza spigolosità, arrotondati. Alla spicciolata, grandi o piccoli che siano, sempre senza spigoli. Come granelli di sabbia ingigantiti al microscopio miliardi di volte. Una infinità lo stesso. Che arrivano fino al mare, anzi ci stanno anche dentro. Dalla battigia si intrufolano fino ad alcuni metri nell’acqua e, scivolano sotto la pianta dei piedi. E appena che arrivi in spiaggia il biancore dei sassi quasi abbaglia. Quando li calpesti, oltre ad avvertirne la durezza, ne senti il sordo rumore allo smoverli per attraversarli. Non scappano. E non affondano come i granelli infinitesimali della fine sabbia di mare. I sassi della marina allo scontro con le onde cantano una sordida melodia a percussione… alzando il volume ogni volta che l’onda li sovrasta trascinandoli in basso verso l’acqua. Pare che l’onda li ingoi per poi riportarli dov’erano prima.
E poi ti chiedi come diamine abbiano fatto quei sassi a trovarsi tutti lì, e quante migliaia di anni per essere così dolcemente piatti ed arrotondati e quanti miliardi di sciabordii sono stati necessari per renderli senza spigoli e quante tempeste li hanno accumulati, dispersi e poi riammassati lungo la linea del golfo di Fossacesia.
E poi pensi a chi ama i sassi di mare perchè non si appiccicano come la sabbia dappertutto. Non sono colla, non te li riporti a casa fra asciugamani, borsa da mare, attaccati alla bottiglia di acqua, in mezzo alle dita dei piedi. I sassi lasciano liberi tutti gli spazi più angusti dello stare in spiaggia. Però che fatica piantare l’ombrellone! Si riconosce dove sono stati piantati gli ombrelli da mare: mucchietti di sassi sparsi, come ciminiere di formicai, qua e là lungo il litorale.
E poi il divertimento non è scavare dei buchi nella sabbia, ma scoprire in continuazione sassi colorati o striati come pelle di tigre o corpo di ape o bande di cielo o neri di pece o gialli di sole. Un mondo a parte. Inanimato eppur vivo, che ogni volta fa pensare di aver incontrato una gemma.
Sono gemme, i sassi di mare. Poggiati lì, di fronte al mare a fare da barriera alla forza delle onde, restano in silenzio, fino a che, dei passi umani, non disturbano il loro muto vissuto.
Divagazione Poetica
SASSI DI MARE
Per niente allineati
e solo ammonticchiati.
Senza spigoli, arrotondati,
dalla salsedine consumati.
Un biancore dal colore di luna,
un silenzio di sabbia alcuna.
Sassi di mare, granelli giganti,
sabbia futura per millenni avanti.
Fra onde perenni di acqua salata,
danza infinita di un’eterna ballata.
(Rosalina)