Cena Turbolenta
Indovina chi viene a cena? Ho invitato di tutto un po’. Ci ho pensato parecchio, ma alla fine ho pensato che ne valeva la pena, comunque sarebbe andata. Mi serviva per fare il punto della situazione. Verificare se esistono davvero. E così ho invitato:
La sfacciataggine, per essere disinibita e disinvolta.
Il coraggio per avere la forza di agire.
La gentilezza per le buone maniere.
La dolcezza per rivedere un affetto.
L’illusione per non dimenticare la realtà.
L’odio per avere qualcuno con cui prendersela.
La ragione per non pensare di essere pazza.
La solitudine per vedere se mi lascia.
La certezza per sapere fin dove mi sosterrà.
L’ipocrisia per scoprire come si nasconde.
La passione per accendere un’ombra.
L’arcobaleno per chiedergli di colorare la cena.
La fantasia perchè mi deve sostenere.
La paura per difendermi dall’insicurezza
Il tramonto e l’alba perchè mi assomigliano.
La libertà perchè la desidero sempre con me.
La domanda perchè cerco una risposta.
L’anima perchè già abita con me.
L’amore perchè è segno di vita.
L’errore perchè non può mancare mai ad una cena.
La lontananza per dimenticare l’abbandono.
Il futuro per accettare il presente.
La felicità perchè vorrei parlarci.
E infine il cuore perchè senza di lui mi sento morire.
Mi siedo vicino alla felicità e ne approfitto per chiederle di esprimere un invito per accomodarsi tutti. La felicità accetta benevolmente e declama così:- La felicità è fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore. Buona cena a tutti-.
Speravo in una tranquilla cena, invece è stata, direi, turbolenta, con momenti di alta tensione simile alle colate da altoforno nelle fabbriche metallurgiche.
Il coraggio insieme alla certezza discutevano con la paura e l’illusione perchè senza di loro, dicevano, non si va da nessuna parte. La fantasia che arricciava il naso vicino all’ipocrisia. La solitudine che evitava la domanda. L’arcobaleno che faceva piedino con la passione. La ragione che quasi si è azzuffata con l’amore perchè a suo dire l’amore è fuori da ogni schema mentale. La gentilezza e la dolcezza che continuamente hanno ribadito che è importante confrontarsi parlandosi a quattr’occhi. Poi la paura non riusciva a rimanere seduta perchè affermava di essere preda di scolopendre invisibili. Il tramonto e l’alba è mancato poco che facessero atti osceni in luogo pubblico. La lontananza che stuzzicava il futuro dicendo:- I salumi sono troppo salati non puoi mangiarli ti alzano la pressione! Prima o poi ti verrà un’eruzione cutanea!-. E l’odio, al solito, a mettere zizzania, pizzicando acremente chiunque commentasse sulla cena:- Ma guarda con che soggetti dovevo capitare! Assurdo! Uno più insipido dell’altro! Anima, cuore, amore, i peggiori della lista! Resto solo per godermi lo spettacolo! Alla fine la libertà ha preso sottobraccio la sfacciataggine e si è messa a ballare un tango mozzafiato che ha sconvolto tutti e la passione è andata in completo visibilio, ha avuto un mancamento… L’errore è stato il primo a reagire, non ha perso tempo, ha abbracciato prontamente la passione, le ha fatto trangugiare un bicchierino di ‘Essenza di Giustizia Diversa’ (pregiato liquore ricavato dalla sua distilleria ‘Sbagli & Co.’) e, sorridendo piacevolmente, mi hanno promesso che sarebbero tornati, tutti, volentieri di nuovo a cena da me. Tranne l’odio, non mi ha salutato nemmeno.
(Rosalina)