Parco Nazionale d’ Abruzzo Lazio e Molise
E’ l’area protetta più famosa e antica d’Italia, con una estensione di 50.000 ettari dopo il recente ampliamento alla Valle del Giovenco. Il Parco Nazionale d’Abruzzo (oggi Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise), patriarca dei parchi italiani, è sorto il 9 settembre del 1922 sotto la presidenza dell’ingegnere e deputato abruzzese Erminio Sipari e fu ufficialmente istituito con decreto regio n. 257 del 11 gennaio 1923, poiché già da qualche anno l’area era protetta come riserva di caccia reale voluta dal Re vittorio Emanuele. Oggi si estende per circa 50.000 ettari con una fascia di protezione esterna che fa raggiungere 100.000 ettari di natura protetta.
Il suo territorio è compreso su 3 regioni, interessando 25 comuni nelle province di L’Aquila, Frosinone e Isernia.
Oggi questo piccolo pezzo di appennino è il regno di importantissime specie animali come il Camoscio d’Abruzzo che conta una popolazione di 700 individui, il Lupo, il Cervo, la Lince, la Lontra, il Gatto selvatico, l’Arvicola delle nevi, il Capriolo e di molti altri mammiferi. Tra gli uccelli ricordiamo l’Aquila reale, il Falco pellegrino, il rarissimo Gufo reale, il Fringuello alpino e il raro ed esclusivo Picchio dorsobianco. Complessivamente la fauna del Parco Nazionale d’Abruzzo conta 60 specie di mammiferi, 230 di uccelli, 40 tra anfibi rettili e pesci ed oltre 6000 di insetti. L’animale simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo è l’Orso bruno marsicano, specie a rischio di estinzione e che attualmente conta una popolazione di circa 100 esemplari distribuita nell’area del parco o nei massicci vicini.
Non meno ricca la flora che ammonta a 2000 specie di piante superiori alle quali vanno aggiunte muschi, licheni e funghi. Tra queste la famosa Scarpetta di Venere, il Giglio Martagone, il Giaggiolo della marsica ed il pino mugo che qui raggiunge il punto più meridionale del suo areale.
Ancora più suggestivi sono i fenomeni erosivi prodotti dalle acque piovane e dai fiumi che, fessurando e scavando la fragile roccia calcarea, forgiano profonde gole, come quella della foce di Barrea, una forra spettacolare di 5 km di lunghezza attraversata dal fiume Sangro.
Visitare il Parco Nazionale d’Abruzzo è agevole per chiunque, grazie ai centri visita presenti in ogni paese del parco e grazie ad una ricchissima rete di sentieri, tutti ottimamente segnati, accompagnati da guide e volontari.
Fonti:
– Quotidiano d’Abruzzo “Il Centro”
– http://www.pescasseroli.net/parco_nazionale_abruzzo.php
(Rosalina)