Virgola d’ acciaio nella mente: il Ponte del Mare
Nel cuore di Pescara, nello spazio fra il fiume omonimo che separa Pescara sud e Pescara nord, c’è una virgola gigantesca, sospesa, che non decora una gigantografia pubblicitaria, non separa una frase volante, ma sembra galeggiare nel vuoto.
Tocca, però, le punte inferiori delle due sponde opposte del fiume, come una virgola fra due righe di quaderno. Tocca le due sponde del fiume Pescara che si allarga ad estuario per sfociare nel mare Adriatico e, prima di concludere il suo viaggio, si distende a formare il porto canale.
Nella mente, in lontananza sembra un arco di arcobaleno, ma di un colore che l’arcobaleno non ha: grigio. E come l’arcobaleno attraversato dai raggi solari, così si intravedono appena, quasi invisibili, appena percettibili, un sottile mazzo di raggi metallici. Quasi alla chetichella decorano l’arco, paiono non vogliano disturbare, sembrando di continuare all’infinito.
E, nella mente, se lo guardi avvicinandoti, è un grande abbraccio che ti sorride. Ti appare una striscia che sembra lanciata lì per caso, fra l’estuario del fiume e il mare, fra il porto e il mare. Una visione che ad ogni passo si rivela sorprendente. Non hai bisogno di alzare lo sguardo, si alza da sè.
E’ l’arcobaleno grigio che ti porta in alto e ti mostra con gli occhi a 360 gradi prima l’orizzonte, la costa, la spiaggia, le creste marine, il promontorio, poi il porto con le sue innumerevoli declinazioni: pescherecci parcheggiati sull’acqua, motoscafi in secca, scafi di canoe a rovescio, banchine bianche e assolate. L’occhio si perde nell’osservare la moltitudine di alberi d’acciaio da cui si diramano una quantità enorme di corde per le vele. Nella mente, sembrano stuzzicadenti tutti sull’attenti, in attesa di ricevere l’ordine di partenza per salpare a di là della rada in mare aperto.
E girando le spalle al mare, di fronte si stagliano, dignitosamente orgogliose, le cime della Maiella e del Gran Sasso, sbiadite dall’afa della caligine estiva. Colorate dalle sfumature del tramonto, dominano in lontananza lo spettacolo della virgola d’acciaio. E vedi arrivare il fiume che, con la sua acqua percepisci appena che sta scorrendo, sornione fra un folto fogliame che, a distanza, ne nasconde la provenienza.
E, osservando perpendicolarmente sotto di sè, l’acqua disegna piccoli gorghi come ghirigori che un dito invisibile ricama su quel prato liquido, lasciando trapelare che si muove appena, solo perchè costretta dalla forza di inerzia.
Nella mente, una virgola fra terra e mare, mare e cielo. Una virgola che pare come boomerang lanciato verso un’invisibile avventura e rimasto magicamente immobile nell’aria.
Come un sogno, apparso all’improvviso, semplicemente è il "Ponte del Mare". A Pescara.
Per approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Ponte_del_Mare
(Rosalina)