Per non dimenticare-Giornata della Memoria
GIORNATA DELLA MEMORIA. ACCENNI SULLA SUA ORIGINE E ISTITUZIONE
Ieri sera in Ausmerzen, un programma televisivo su La 7, l’attore Marco Paolini ha
ricordato il massacro dei disabili nei campi di concentramento, con un monologo che ha ripercorso le ragioni, l’origine, le motivazioni socio-politiche della Shoah, e soprattutto della paura del diverso. Un programma interessantissimo e sorprendente, nonostante sappiamo di quanta efferatezza si sia macchiata la storia, non si finisce mai di scoprire e conoscere le barbarie perpetrate nei confronti di esseri umani inermi. Una pagina di storia intrisa di sangue, senza respiro né giustificazione viene ricordata oggi in occasione del “Giorno della memoria” per i morti della Shoah nello sterminio sistematico di circa 5 dei 7,5 milioni di ebrei che vivevano in Europa prima della seconda guerra mondiale insieme ai civili Slavi, prigionieri di guerra, dissidenti politici, Rom e Sinti, portatori di handicap, omosessuali e Testimoni di Geova, tutti annientati dal Nazismo poiché ritenuti “indesiderabili” dal regime. E proprio nel giorno della memoria in cui si ricorda la liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz avvenuta ad opera delle avanguardie della Prima Armata dell’ Armata Rossa il 27 gennaio 1945.
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Il testo dell’articolo 1 della legge così definisce le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.[1] »
Origine
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Il 27 gennaio il ricordo della Shoah, cioè lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall’ONU, in seguito alla risoluzione 60/7[2] del 1º novembre 2005.
In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi, Chełmno, e Bełżec, ma questi campi detti più comunemente di "annientamento" erano vere e proprie fabbriche di morte dove i prigionieri e i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo pochi "sonderkommando".
Tuttavia l’apertura dei cancelli ad Auschwitz, dove 10-15 giorni prima i nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con se in una "marcia della morte" tutti i prigionieri abili, molti dei quali morirono durante la marcia stessa, mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager (anche se è doveroso dire che due dei forni crematori situati in Birkenau I e II furono distrutti nell’autunno del 1944).
In Italia sono ufficialmente più di 400 le persone insignite dell’alta onorificenza dei Giusti tra le Nazioni per il loro impegno a favore degli ebrei perseguitati durante l’Olocausto
Il cinema in questo ha, nel corso del tempo, voluto dedicare la sua visione a 360 gradi al problema, realizzando film di ampio respiro che attraverso la ricostruzione della testimonianza storica e non solo, ha creato autentici capolavori.
– Schindler’s List (1993) Regia: Steven Spielberg – Interpreti: Liam Neeson, Ben Kingsley, Ralph Fiennes, Caroline Goodall, Jonathan Sagalle vincitore di 7 premi Oscar per “miglior film”, “miglior regia”, “miglior fotografia”, “miglior montaggio”, “miglior sceneggiatura non originale”, “migliori scenografie”, “miglior colonna sonora originale” con la scena più suggestiva, quella della bambina col cappotto rosso:
– Il diario di Anna Frank (1959) Regia: George Stevens – Interpreti: Millie Perkins, Joseph Schildkraut, Shelley Winters, Richard Beymer, Lou Jacobi, Diane Baker vincitore di 3 Oscar alla migliore attrice non protagonista, alla migliore fotografia (bianco e nero) e alla migliore scenografia (bianco e nero)
– Train de vie (1998) Regia: Radu Mihaileanu – Interpreti: Lionel Abelanski, Rufus, Clément Harari, Marie-José Nat, Agathe De la Fontaine, Bruno Abraham-Kremer con l’emblematico monologo del “pazzo”:
– La vita è bella (1997) Regia: Roberto Benigni – Interpreti: Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Giorgio Cantarini, Giustino Durani, Sergio Bini Bustric vincitore di 3 Oscar: “miglior attore protagonista” (Roberto Benigni), “miglior film straniero”, “miglior colonna sonora” con l’esilarante sequenza delle regole del campo nazista:
– Amen (2002) Regia: Costa Gavras – Interpreti: Ulrich Tukur, Mathieu Kassovitz Sono presi in esame i rapporti tra il Vaticano e il nazismo in Germania. Il personaggio centrale è Kurt Gerstein, membro dell’Istituto d’Igiene delle Waffen-SS che è rimasto impressionato per ciò che ha visto ispezionando un campo di sterminio. Oltre a ciò, è rimasto ulteriormente scioccato quando ha appreso che il processo di depurazione dell’acqua dai parassiti che egli aveva ideato per le truppe che combattevano al fronte, processo che faceva uso dello zyklon, veniva usato per uccidere i detenuti dei campi nelle camere a gas. Gerstein ha cercato di far sapere questi fatti al papa Pio XII, ma ha trovato subito una forte chiusura da parte della gerarchia cattolica. L’unica persona che l’ha aiutato è stato Riccardo Fontana, un giovane prete gesuita. Kurt Gerstein è storicamente esistito, ma il film tratta di vicende non accadute (non è esistito, ad esempio, il prete Fontana, anche se può essere ispirato alla figura di Massimiliano Maria Kolbe, prete cattolico morto ad Auschwitz).
– La tregua (1996) Regia: Francesco Rosi – Interpreti: John Turturro, Stefano Dionisi, Rade Serbedzija, Massimo Ghini, Claudio Bisio, Roberto Citran, Andy Luotto
– Il giardino dei Finzi Contini (1970) Regia: Vittorio De Sica – Interpreti: Dominique Sanda, Lino Capolicchio, Helmut Berger, Romolo Valli, Fabio Testi, Raffaele Curi
– Il pianista (2002) Regia: Roman Polanski – Interpreti: Adrien Brody (Wladyslaw Szpilman), Thomas Kretschmann (ufficiale tedesco), Frank Finlay (il padre), Emilia Fox (Dorota), Maureen Lipman, Ed Stoppard, Julia Rayner, Jessica Kate Meyer vincitore di 3 premi Oscar: miglior regia, migliore attore protagonista (Adrien Brody) e miglior sceneggiatura non originale, con la centrale scena in cui il nazista scopre il protagonista e gli chiede di dimostrargli di saper suonare il piano:
– Arrivederci ragazzi (1987) Regia: Louis Malle – Interpreti: Gaspard Manesse, Raphael Fejto, Francine Racette, Philippe Morier-Genoud, François Berléand
Altri film sul tema:
• Il grande dittatore (1940)
• Kapò (1959)
• Vincitori e vinti (1961)
• Il terzo tempo (1962)
• La scelta di Sophie (1982)
• L’amico ritrovato (1989)
• Dottor Korczak (1990)
• Europa Europa (1991)
• La strada di Levi (1992)
• Jona che visse nella balena (1993)
• L’isola in Via degli uccelli (1997)
• Paragraph 175 (2000)
• Concorrenza sleale (2001)
• La zona grigia (2001)
• Monsieur Batignole (2002)
• Perlasca. Un eroe italiano (2002)
• La Rosa Bianca – Sophie Scholl (2005)
• Il bambino con il pigiama a righe (2006)
• Il falsario – Operazione Bernhard (2007)
• Defiance – I giorni del coraggio (2008)
• Good (2008)
• Operazione Valchiria (2008)
“Mi ricordo di Anna Frank” , film tv di Alberto Negrin e ispirato al romanzo di Alison Leslie Gold.1942, giorno in cui Korczak deve scortare i suoi bambini, ignari della sorte che li attende, fino al campo di concentramento di Treblinka, dove moriranno tutti con Moni Ovadia ed Emilio Solfrizzi, 2010
(Rosalina)