Le tappe del percorso Majakovskij (Carmelo Bene: Cap. IV)
Gli spettacoli in cui il nome di Bene e il nome di Majakovskij si legano con un filo diretto sono sei, di cui i primi quattro sono versioni teatrali, il quinto è per la televisione e l’ultimo e da ascrivere ancora al teatro, ma specificatamente al teatro lirico. Nel corso degli anni settanta Bene affronta il tema del poeta russo realizzando quattro edizioni dello Spettacolo-concerto Majakovskij. La prima è una serata singola tenutasi al “Teatro alla Ribalta” di Bologna nel gennaio 1961; la seconda e la terza sono del 1962, appartenenti entrambe alla sua stagione romana del “Teatro-Laboratorio”; la quarta è del 1968 e chiude la parentesi del “Teatro Carmelo Bene” (sia dello specifico spazio teatrale che ne portava il nome, sia della frequentazione teatrale tout-court, che verrà sospesa in favore del cinema e che riprenderà nel 1973).
Passeranno alcuni anni prima della successiva ripresa dello stesso tema, che è del 1974, anni durante i quali lo spettro di risoluzioni artistiche di Bene si amplierà notevolmente. Difatti stavolta il mezzo utilizzato è quello televisivo, ragion per cui l’approccio formale è del tutto diverso; ma anche sul piano tematico-letterario c’è un allargamento di veduta, già presente e raccolto nel nuovo titolo: Bene! Quattro diversi modi di morire in versi. Majakovskij-Blok-Esenin-Pasternak.
E l’ultima edizione, infine, è del 1980, porta lo stesso titolo della composizione televisiva ma è in forma concertistica; ormai Carmelo Bene fa le tourneés nei teatri lirici, portandosi dietro uno sciame copioso di spettatori e la sua propria orchestra: un mastodontico impianto di amplificazione della voce.
Ai suddetti spettacoli, però, vanno aggiunte altre due performance: due registrazioni per la discografia. La seconda è dell’80 ed è incisa al Teatro dell’Opera di Roma in una delle repliche della relativa tournée. Sull’altra c’è un po’ di ambiguità. Piergiorgio Giacchè data al 1962 un’incisione prodotta dalla RCA Edizioni Letterarie dal titolo “Il Teatro Laboratorio Majakovskij e Garcia Lorca” con musiche di Giuseppe Lenti, ma non fa alcuna menzione di una doppia registrazione fatta per la Voce del Padrone nel ’61 insieme a Bussotti e Taverna, incisione di cui però ci parla l’autore in persona nell’autobiografia. Sarà la crux disperationis del presente lavoro il sapere se si tratti di due differenti incisioni, distintamente pubblicate, oppure se sia un’unica incisione riferita in modo erroneo dall’uno o dall’altro. Di certo c’è che la registrazione di un qualche Majakovskij esiste, seppur semi-introvabile, e che sia incisa su vinile, probabilmente doppio (che noi non siamo riusciti a reperire). E di certo c’è anche che esiste una registrazione fatta in età giovanile su poesia di Garcia Lorca, il che può indurre a ritenere valida l’indicazione fornitaci da Giacchè. Sebbene io non abbia trovato una soluzione a questo piccolo rebus, ciò nonostante ritengo che non abbia poi molta importanza ai fini della tesi nel suo complesso.