Un impareggiabile strumento musicale
Il più mirabile, il più sorprendente di tutti gli strumenti è la voce, un dono della natura che tutti possiedono. Docile, vibrante, sensibile, essa è in grado di esprimere qualsiasi stato d’ animo, di comunicare i pensieri e le emozioni, di rivelare i segreti più riposti del cuore. Per questo il canto conserva sempre tanto fascino: esso è la musica di tutti. Pochi sanno suonare uno strumento, tutti possono invece cantare.
Quando uno strumento suona con sentimento ed espressione, diciamo che «canta»; perché nel canto c’ è tutta l’ anima della musica, dalla più antica a quella più attuale. Sono molti gli strumenti, un tempo ritenuti perfetti, che sono ormai caduti in disuso, superati da strumenti nuovi. La nostra voce invece è la stessa di sempre, così come l’ antico bisogno di cantare che, insieme a quello di danzare, perpetua in ogni tempo l’ eterna giovinezza dell’ uomo.
LA MUSICA DI TUTTI
Il canto è la musica di tutti: un dono della natura che ogni essere umano riceve sin dalla nascita, indipendentemente dalla propria origine, dalla lingua che parla, dal luogo in cui è nato e dalla società entro la quale cresce.
Pochi sanno suonare, tutti invece sanno cantare. E per cantare non occorre molto perché la voce – lo strumento più bello, più naturale, più facile ed entusiasmante, lo strumento più "personale" che esista – salvo determinati casi, non richiede anni di studio o lunghi estenuanti esercizi. Anche se non sappiamo leggere la musica, esso è già pronto a trovare da solo le note delle nostre canzoni, a ripeterle senza troppa difficoltà. Basta solo mettersi d’accordo sull’intonazione giusta.
Possedere una bella voce è certo un dono raro e prezioso. Usare bene la propria voce è invece una possibilità che tutti hanno.
Cantar bene dunque non significa possedere una voce straordinaria, ma piuttosto cantare in modo corretto ed espressivo. In sintesi, bisogna soprattutto:
- pronunciare bene le parole;
- respirare bene: bisogna cantare in piedi, col busto eretto ma rilassato, le braccia abbandonate lungo il corpo, il capo diritto ma non rigido; l’inspirazione dell’aria deve essere naturale, non forzata;
- "attaccare" i suoni con sicurezza e senza inutili forzature;
- cantare piano, perché così si danno maggiori possibilità espressive al canto, senza alterare l’intonazione e senza affaticarsi: gridare significa inevitabilmente stonare; chi canta piano canta bene e impara a poco a poco anche a cantare forte senza rovinarsi la voce. (Romano Becatti – Emma Bisson)