Mariangela Melato
Mariangela Melato si è spenta stamane, all’età di 71 anni, dopo una lunga malattia, una grande mattatrice del teatro e del cinema italiano.
La Melato era nata a Milano il 19 settembre 1941.
Mariangela Melato, padre di origine tedesca, duro e sensibile insieme a cui si sentiva di assomigliare e madre milanese allegra ed estroversa. Padre vigile urbano e madre sarta. Mai fino a 18 anni aveva pensato di dedicarsi all’arte della recitazione. Cresciuta nel quartiere di Brera a Milano, inevitabilmente s’imbattè con l’arte, nella pittura e nella scultura.
Un giorno con gli amici andò alla Pinacoteca a Brera e scoprì un mondo che lo affascinò inizialmente per la fotografia. Iniziò a frequentare un famoso bar della zona il "Jamaica", conoscendo i più celebri fotografi dell’epoca: Ugo Mulas e Mario Dondero. Intanto allargò i suoi orizzonti verso la musica, la danza, e la letteratura. Riflettendo pensò che ciò che racchiudeva tutto forse era il teatro. Studia pittura all’Accademia di Brera e per pagarsi i corsi di recitazione di Esperia Sperani disegna manifesti e lavora alla Rinascente allestendo vetrine, arte visiva comunque, pensava. A 18 anni si presenta all’esame per essere ammessa alla Scuola dei Filodrammatici, accompagnata da quello che era il suo ragazzo di allora, fotografo anche lui, poco più grande di lei. La storia andò avanti per molto tempo, ma Mariangela era desiderosa di essere se stessa e di conoscere il mondo del teatro. Disse “Lui mi portò a teatro, poi il palco ci separò”.
Mariangela Melato, attrice versatile dalle molteplici espressioni, ha recitato dal drammatico al comico in teatro e al cinema, dalle tragedie greche alla commedia cinematografica e ottima ballerina, cosi come aveva dimostrato sul palcoscenico del Sistina nella commedia musicale di Garinei e Giovannini "Alleluia brava gente" nel 1971.
Per la sua eclettica arte le sono stati conferiti cinque David di Donatello, Nastri d’Argento e un Globo d’oro.
Ironica ed intensa sempre, queste le caratterisctiche che le sono state riconociute, capace di affrontare e di trasformarsi in personaggi molto lontani tra loro.
Diceva di se stessa: «Bella? Ma no, ero strana». Il suo particolare viso, dagli occhi obliqui, l’aveva aiutata a non fossilizzarsi nello stereotipo della bella attrice. Attrice brillante e capace di un fulminante registro comico.
Il suo debutto non ancora ventenne fu in «Binario cieco di Terron», presentato al Teatro Stabile di Bolzano con la compagnia di Fantasio Piccoli. Si forma artisticamente sotto la guida di registi come Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Debutta nel cinema con un film di Pupi Avati (1969), «Thomas», due anni dopo «Per grazia ricevuta» di Nino Manfredi.
Mariangela Melato raggiunge la celebrità con l’interpretazione dell’amante milanese di Giancarlo Giannini, Fiore, in «Mimì metallurgico ferito nell’ onore» di Lina Wertmuller (1972). E poi "Film d’amore e d’anarchia", sino al capolavoro di interpretazione del conflitto sociale che fu "Travolti dal destino nell’azzurro mare d’agosto". E continua nel cinema interpretando ruoli drammatici e comici con i registi Elio Petri e Mario Monicelli «La classe operaia va in paradiso», «Todo modo» (1976), «Caro Michele» e altri ancora.
Mariangela Melato lavora anche sul piccolo schermo TV, fino alla Filumena Marturano al fianco di Massimo Ranieri nel 2010, replicata su Rai1 il giorno di Capodanno 2013.
Durante gli anni 90 il suo interesse si sposta verso il teatro.
Negli ultimi anni di vita è stata legata al Teatro Stabile di Genova.
Mariangela Melato per anni era stata legata sentimentalmente a Renzo Arbore, ed era sorella di Anna Melato, attrice e cantante.
La regista che firmò il celebre film che la rese famosa, Lina Wertmuller ha dichiarato oggi: «Ora non riesco a parlare, lo so, volete un commento, due parole. Ma ora no», ha detto commossa.
L’amico autore-regista -attore Gabriele Di Camillo Ferri che frequentava la scuola di Teatro diretta da Dacia Maraini pubblicando questa foto su facebook commenta: …Era il 5 aprile del 2008… le avevo chiesto se per memorizzare i testi usava mezzi i come nastri CD I pod od altro… Non no, io studio su carta … devo leggere, devo imparare tutto studiando.
Non smetteva mai di parlare spiegare…. un fiume di parole di curiosità di consigli…
(Rosalina)