Chiaroscuro
Viaggiando nei torbidi meandri delle ricchezze e delle debolezze umane si percorrono mille sentieri. Torbidi perché prima di vederci chiaro ognuno di noi è tartassato dal dubbio. Dubbio simbolo di pensiero, di ricerca, di domande, di incertezza, ma anche di continua messa in discussione delle
proprie convinzioni. Alcune di queste restano incontrovertibili, fanno parte del nostro modo di essere persona, altre possono essere in continua trasformazione, altre necessitano di mediazione, di accomodamento, di relazione. Per arrivare alla chiarezza si attraversa l’ambiguità e non sempre la cosa è immediata. Anzi, spesso si incontrano tanti di quei piccoli intoppi che si rischia di perdere il senso di ciò che sta accadendo. Tanti sono i sassi lanciati nello stagno e tanti i cerchi concentrici che si producono allargandosi fino a lambirne il limite. E quando il limite è stato toccato, quei piccoli tsunami tornano indietro, intersecandosi con le onde che stanno andando, formando un intreccio a canestro che sembra un ricamo su una tavolozza mobile. Se si prova a fermare quei cerchi, se ne formano altri, non c’è possibilità di interromperli, a meno che non si smetta di lanciare sassi , grandi o piccoli che siano. Come le gocce di pioggia che cadono in una pozzanghera allorquando il temporale raggiunge la sua maggiore intensità.
Prevale, spesso, in maniera prorompente la regola della convenienza con se stessi, quella che sembra assomigli di più alle nostre aspettative. La legge della relatività di Einstein fa il resto. Grande genio matematico che ha sconvolto per sempre anche il pensiero filosofico. Ognuno vede quel che vuol vedere e sente quel che vuol sentire. L’obiettività certamente non fa parte della natura umana, è una ricerca, si anela ad essa, sta al di sopra delle nostre possibilità. I nostri chiaroscuri appartengono alla moltitudine dei colori della nostra esistenza, tutti in qualche modo dobbiamo farci i conti, tutti ne abbiamo assaporato il gusto dolceamaro nella misura in cui la nostra sensibilità è in grado di percepire. Il risultato che ne viene fuori ci accompagna ogni istante, ogni attimo, in ogni momento del percorso su questa terra e forse, chissà, anche da qualche altra parte!
Divagazione Poetica
LO STAGNO
Lanciati,
con delicatezza
nello stagno,
sassi di pensiero
allargano
il tempo,
lo spazio,
il cielo.
Se li lanci.
(Rosalina)