La gioia e la tristezza
Chi può dire di non averli mai conosciuti questi due "sentimenti". In antitesi, all’opposto, eppure così vicini da sfiorarsi all’infinito. A volte capita che si accavallino, che si sovrappongano, in una corsa frenetica dove il traguardo non è segnato. Non a caso una piccola gioia nasconde una grande tristezza e viceversa. Passa attraverso l’anima, attraversa le emozioni, trionfa nella gloria e cade nel dispiacere. Passa per campi di grano maturo e si confonde col dolore e la felicità. La gioia, come la tristezza, si legge negli occhi, ma può nascondersi anche negli angoli più nascosti del nostro vivere. Perchè accade?
Quasi mai c’è il preavviso. E’ improvviso. La gioia può essere incontenibile, sfrenata, intima, profonda. E la tristezza può trapassare il cuore, annientare, sfinire, svuotare. La gioia può arrivare a far male come la tristezza può avvicinare al sorriso. E’ un’amicizia speciale, che accompagna per sempre e che, come suol dirsi, non delude mai. Si conoscono da tempo immemorabile, gioia e tristezza. Si odiano e si amano, combattono e si difendono, si guardano e si ignorano. Un continuo andare a braccetto che percorre il sentieri dei nostri sentimenti, raccogliendo, fra cespugli odorosi d’amore, fiori delicati e da antichi sempreverdi contorti, lacrime di resina. Intanto, fra i prati immensi dell’anima scorre, gorgogliando, il ruscello della linfa vitale dove vanno a dissetarsi le piccole lucciole.
Divagazioni Poetiche
VAGANDO
Spunta,
fra cespugli,
spinosi.
Un piccolissimo,
esile,
fragile,
"non ti scordar di me".
(Rosalina)