Progetto – Chi musica con me? – Quarto incontro: la Batteria
Che peccato! Gli incontri con gli esperti musicisti dell’Accademia “Ars Antiqua” finiscono qui. E’ terminata, ma alla grande, nel modo più allegro, divertente, coinvolgente, come si addice all’ultima puntata finale di un programma. Stavolta è stato davvero stu-pe-fa-cen-te. I bambini non credevano ai loro occhi. Ma cosa stava entrando nel salone? Un tamburo, 2 tamburi, 3!! No non era possibile! Tutti in piedi… salassati. Mai visto 60 bambini senza parole. Si, si, c’era il maestro Elio, pure la maestra Ilaria e quell’altra persona doveva essere senz’altro un maestro musicista, ma di che? Saluti e presentazioni: oggi a scuola ci è venuto a trovare per la prima volta, il maestro Paolo Fidelibus, sorridente, dall’aspetto sereno e lieto. La cosa più sorprendente è che lui ha portato a scuola una BATTERIA! Nessun bambino “osa” fare un passo avanti per scrutare, curiosare, toccare, da non credere. Il maestro Paolo ce la presenta e racconta che prima la batteria non esisteva. Come? Non esisteva? E che c’era? Gli strumenti di cui è composta la batteria prima si suonavano esclusivamente nelle bande musicali e tutti singolarmente. Poi qualcuno, ha pensato di metterli insieme, non per fare più fracasso, ma per avere a portata di mano tutti i ritmi degli strumenti a percussione. Perché la batteria è uno strumento a percussione che si suona con le bacchette, al posto delle mani come fa la maestra Ilaria con la tastiera. Il maestro Paolo continua descrivendo pezzo per pezzo: la grancassa, dal suono basso e cupo… Bomm! Un colpo che scuote i bambini, ma restano fermi , come se avessero avvistato un extraterrestre. Poi il tamburo dal timbro più alto e… papparapà con le bacchette! E ancora il rullante, dal suono più acuto e… vai tattaratà… tattaratà… tattaratattattà! E poi ci sono i piatti che prima si suonavano battendoli fra di loro con le mani ed ora ci pensa un pedale a farli scuotere come succede con la grancassa. Bellissimo! Cominciano a sciogliersi i visi dei bambini. Compaiono di nuovo sorrisi, però sembrano ancora tutti sul “chi va là” e quando il maestro Paolo dice:- Allora, forza, chi vuole provare?- Scacco matto! Panico totale. Alcuni momenti di smarrimento, i bambini si guardano fra loro come per farsi coraggio poi, timidamente, lentamente, si alza una mano e poi , a ripetizione, una richiesta generale. Si avvicinano e si avvicendano per primi i più turbolenti, quelli che non stanno mai fermi e quando i desiderosi sono stati soddisfatti, si prosegue a ritmo di batteria. Marciamo a tempo, riconosciamo “nella vecchia fattoria”, cantiamo gli stessi brani eseguiti con la maestra Ilaria e , visto che lei c’è e la tastiera pure, aggiungiamo anche quella. Riuscite a immaginare cosa succede? Mani che scandiscono il tempo, corpicini che si muovono, anzi, si dimenano, sorrisi a 42 denti, visi stra-felici, movenze sinuose delle bambine e piedi che vanno su e giù degli appassionati maschietti. Il tempo, inesorabile ci dà lo STOP. No, no maestro Paolo, ancora! Gridano letteralmente i bambini che si fiondano su di lui, rischiando di travolgerlo con tutta la batteria, mentre tentano, quasi annaspando di toccarla, percuoterla con le mani, strappare le bacchette dall’amico per provarci ancora. Che dire, un’esperienza molto, molto trascinante. Impossibile concludere la collaborazione con l’Accademia così! Ci proveremo ancora, non dubitate! Mille Grazie davvero! Al direttore dell’Accademia e a tutti i maestri, per la competenza, innanzitutto, per la disponibilità dimostrata, per l’impegno profuso e, infine, per la pazienza. Siamo una scuola difficile, anche se non sembra!
Divagazioni filastroccose
LA SETTIMANA MUSICALE
Lunedì suona il contrabbasso.
Martedì il triangolo va a spasso.
Mercoledì la tromba fa un acuto.
Giovedì i piatti fan lo starnuto.
Venerdì fa festa la batteria.
Sabato il pianoforte della zia.
E Domenica mattina…
È pronta l’orchestrina!
(Rosalina)