Il senso del teatro
Il termine “teatro”, oggi, viene spesso usato impropriamente per definire quell’insieme di azioni (imparare un copione a memoria e ripeterlo con espressività su un palcoscenico) conseguenti alla realizzazione di una “recita”. Il teatro ha un significato di ben più ampio respiro: è innanzitutto un incontro tra persone,
un momento di dialogo e di confronto per riscoprire quei valori e quelle cose importanti, che la contemporanea società tenta di oscurare nelle maniere più efficaci. E’ soprattutto un incontro ricco di emozioni, le quali vengono talvolta riscoperte, approfondite, vissute. Il teatro non è un’attività fine a se stessa (lo spettacolo), ma un grande maestro di vita: ci ascolta, ci sente, non rinnega ciò che siamo, al contrario mira alla ricerca di ciò che siamo e che spesso, nella vita di tutti i giorni, non riusciamo ad essere. Con esso non dobbiamo vergognarci di nulla. Esclude qualsiasi possibilità di giudizi gratuiti: è il giudizio che ci chiude in una maschera, e così diveniamo “attori sociali”, dimenticando chi siamo veramente. Il teatro non ci aiuta in questo processo, al contrario, ci invita ad essere noi senza vergogna. Solo conoscendo noi stessi, la nostra interiorità e le nostre emozioni possiamo “calarci nei panni” di altri personaggi. Il rapporto con gli altri diviene dunque, un altro elemento fondamentale del teatro: la riscoperta della fiducia e della collaborazione deve essere uno dei principali obbiettivi. E’ necessario dunque rimuovere quelle resistenze, quei pregiudizi e quelle insicurezze che possono creare “un muro invalicabile” contro gli altri ma soprattutto contro noi stessi. Teatro è cultura, è riscoperta, è fiducia e collaborazione, è emozione, è volontà, è forza…è vita!