Neve… Curiosita’ di Neanderthal
Vederla, ogni volta, è come se fosse la prima! Magica… Meraviglia ogni volta nuova eppure già conosciuta! Scoperta incantata di una natura che, nonostante sofferente, regala agli occhi del corpo e dell’anima sensazioni di ovattata felicità. Caleidoscopio dei colori: bianca. Pura, incontrastata regina del
cielo, discendente da nuvole cariche di freddo polare che nella corsa delle perturbazioni atmosferiche, accompagnando il moto terrestre nella sua inclinazione equinoziale, trasporta cristalli di miliardi di miliardi di molecole dell’elemento vitale per eccellenza: l’acqua. L’uomo di Neanderthal, quando l’avrà incontrata la prima volta, chissà cosa ha pensato. Da lassù, che cade giù, che si attacca… addosso, sgomento… al contatto della pelle si traforma in liquido trasparente assomigliante a ciò che si beve. Se si deposita sulla capigliatura s’indurisce come sasso… Gelida e morbida, dappertutto… Sconfinata, riempie lo spazio e non si può catturare tutta insieme… Sfugge e, se la lasci in pace, fa silenzio… Non fa rumore e diventa tanta… E non la controlli… E fai fatica a trovare cibo. Le prede si nascondono nei loro rifugi. Cos’è che sento… Un tremolio che inizia a scuotere il corpo e a far sbattere in un sordido battito questi arnesi chiamati denti. Ho le estremità, mani e piedi senza protezione, dovrò pensare a difendermi anche da questo pericolo! Che fare per non sbattersi così? Dentro la caverna, come le prede. E, sedendosi, provando ad esercitare le funzioni del pensiero, in attesa di una soluzione accanto al bivacco dove costantemente arde un fuoco… Incredibile… la fiamma allenta il gelo! Attenua il tremore… riscalda!
Bianca… colore mai visto. Non saprà mai, l’uomo di Neanderthal, che il bianco è il compendio dello spettro solare. Il colore dei colori. Se lo scindi vedi tutte le sfumature del mondo. E, per ricomporlo, se non vai alla velocità della luce, difficilmente lo ricostruisci. Tutt’al più, componi ed indovini tutta la gamma dei grigi, da quello ferro al grigio perlato. Per incontrare il bianco c’è bisogno di una miscela talmente sperimentale che solo l’alchimia chimica, naturale prima ed artificiale dopo, riesce a fare. Addirittura definito colore non colore, tanto complicato raggiungerne l’essenza. E la neve è bianca! Impossibile a chi non può vedere, dire bianco come la neve. Forse dire l’opposto di ciò che vedi, il contrario del tuo colore chiamato nero, ma come si fa ad immaginare un contrario quando vedi per tutta la vita un solo colore… detto nero.
Neve, fantastica compagna di giochi. A palla di neve, ricoprendosi dalla testa ai piedi di fiocchi compressi come se si dovesse giocare a bocce, pupazzi di neve, scivolando sulla neve! Passeggiare sulla neve, fresca, dove nessuno è passato. Lasciare tracce che si potranno cancellare solo se nevica ancora, oppure sparire se i raggi della moneta d’oro celeste, li colpisce intensamente! Minuscole opere di ingegneria civile e di architettura naturale, opere prime matematiche di assoluta perfezione. Ogni volta diversi per forma e per grandezza i fiocchi di neve che, non a caso, si chiamano cristalli. Perchè, come i cristalli, le molecole dell’acqua si dispongono, nella forza di coesione, a temperature basse, in maniera talmente ordinata, precisa, inimitabile, da essere paragonate alla composizione dei cristalli preziosi di diamante.
Neve. Evocativa di momenti felici insieme a chi si vuol bene. Ispirazione di affetti festosi, gioiosi. Immagini di compagnia. Percezione di calore ascoltato, sentito, avvertito. Quando fuori, gelidamente, la tramontana sferza il paesaggio e il vento della Siberia s’insinua fra le masse di aria calda dell’atmosfera, allora il dono della neve diventa fra tutti, uno dei regali più belli che ci è dato di ricevere. Come stelline che dalla volta del cielo si staccano per venire a brillare quaggiù.
Fiocca, fiocca, metafora descrittiva del suo depositarsi sulla terra come dono dell’universo
Scendono e non risalgono, i fiocchi, mai come prima, magicamente vanno su invisibilmente, volatilizzando, evaporando!
Peccato che non la si possa custodire in nessun cofanetto prezioso per riscoprirla, toccarla, guardarla ogni tanto. Bisogna andarla a cercare dov’è e non puoi portarla con te. E, anche se lo si facesse, non se ne conserverebbe la magia… solo una copia. Forse neppure attendibile, imitazione chimica… surrogato… plagio…
Quella vera, sai che sta per arrivare ma, la incontri quando non te l’aspetti, sempre!
E’ la Fantasia della Magica… Neve… Bianca!
Divagazione Poetica
NEVICATA
Sugli alberi c’è la neve
Si è posata lieve lieve.
C’è la neve sul palazzo,
c’è la neve sul castello,
è un paesaggio molto bello.
Fiocca fiocca, lenta lenta
Di danzar lei è contenta.
Io ti ho desiderata
Benvenuta nevicata!
(Rosalina)