Riempire il Vuoto del Cielo
Il cielo si riempie di voli. Stormi di piccoli volatili, come nuvole, danzano a scatti nel cielo. Sembrano impazziti, rincorsi, cacciati da predatori invisibili e si stendono, si dilatano, si allargano e poi, di colpo, come terrorizzati da chissà quale mostro tornano sui loro passi, quasi volessero
nascondersi, compattandosi come pietra lavica. Continuano a muoversi come un battito cardiaco in tachicardia: espansione contrazione, espansione contrazione. Come in un breve battito di ciglia si depositano in una frotta gigantesca, che assomiglia ad una chioma fluttuante, su un albero spoglio con i rami tesi al cielo. Ripartono, improvvisi e repentini, in una nuova danza dalle coreografie geniali e all’avanguardia.
Il cielo è tanto grande… non lo abbracci tutto!
C’è spazio per allargare l’orizzonte, per divagare in ogni dove. Così gli stormi, come comparsi, si dileguano allontanandosi nel cielo ballando, diventando una macchia sempre più piccola, fino a scomparire nell’immensità del cielo, confondendosi con il suo colore.
Il cielo è tanto grande… non lo abbracci tutto!
Lo sguardo non riesce a comprenderlo tutto. Sai che c’è, che ti circonda, lo vedi sereno, azzurro tenue di fronte a te e sai che, all’opposto, potrebbe essere coperto di nuvoloni carichi di pioggia e tempesta, o di tenere nuvole, candide leggere e velate come mantello nuziale. Il cielo, mai solo. Riempito di luce solare abbagliante, attraversato da miliardi di miliardi di particelle subatomiche, di onde invisibili. Solcato da artifici carichi di debolezze umane. Ingentilito di voli a vela e voli di esseri viventi che, ignari, sfidano la forza di gravità, capaci di vedere la terra di quaggiù con nonchalance e sufficienza.
Il cielo è tanto grande… non lo abbracci tutto!
Il cielo, mai senza colore. Il colore della notte lo riempie di porporina lanciata lì, a caso, sembra, chissà da quale incantesimo. Nelle notti gelide d’inverno, quella sorte magica sostituisce il brillio delle stelle con minuscoli cristalli dalla geometria perfetta! Meravigliano, continuamente, lasciando che gli occhi restino estasiati davanti ad una danza conosciuta ma, sempre nuova nelle coreografie celesti.
Il cielo è tanto grande… non lo abbracci tutto!
Il cielo, per scoprirlo tutto, interamente, hai bisogno di voltarti. Anzi, non basta, devi girare a 360 gradi, guardare in tuttotondo. Vedi colline e monti incollati come su un foglio azzurro di carta velina. I contrasti sono netti, le linee ben definite, eppure non avverti la sensazione di distacco, tutt’altro. E’ come se le une scivolassero sulle altre senza soluzione di continuità, incontrandosi senza scontro, miscelandosi delicatamente tra verdi-azzurri, grigi-azzurri, viola-azzurri, blu-azzurri, celesti-azzurri, e un’altra infinità di colori che nessun alchimista-pittore potrebbe riuscire mai ad inventare.
Il cielo è tanto grande… non lo abbracci tutto!
Il cielo incontra l’alba ogni mattino. Ogni mattino è un appuntamento nuovo, sfumato di mille colori dorati o diafano e sommessamente misterioso. Ed ogni tramonto rinnova la vicenda del mattino… ma dall’altra parte del cielo! Incontri del cielo che a noi è concesso di assistere per chissà quale ragione. Incontro innato?… Donato?… Fatato?…
Il cielo è tanto grande… non lo abbracci tutto!
Divagazione Poetica
GRANDE CIELO
Cielo.
Nella notte
di là
del giorno.
Cielo.
Nel giorno
vita
della notte.
(Rosalina)