Il muschio
Il muschio, soffice fardello avvinghiato all’ombra. Non ama la luce ma è soffice. Sempre.
Lo vedi solo in basso. Lo scorgi solo in basso. Al massimo all’altezza della visuale oculare. Mai lo vedi camminare.
Solo i passi animali o umani che siano, che poggiano sul suo letto, affondano nella sua morbidezza. Il muschio ti parla di luoghi ombrosi, silenziosi, quasi notturni. Se si allarga intorno ad un tronco è perchè guarda al lato più oscuro.
Il muschio, non si nutre di calore ma di freddezza. Non si alimenta di azzurro ma di grigio.
E non è oggetto malevolo, ma tappeto alla terra. Mai duro e spinoso, sempre soffice e morbido.
A volte avvinghiato a sassi, ora a tronchi antichi, ora a incastri di antichi muri.
Si colora di ogni gradazione di verde e, se lo osservi, attentamente, ha mille forme. A stella come se anelasse fra le ombrosità della sua casa, al cielo. A volte colorato di argenteo intreccio di piccolissime braccia.
Se guardi avanti non lo scorgi. E’ in basso che devi guardare.
E ti rimanda messaggi di solitudine. Il muschio parla con il bosco perchè custodisce fra le sue morbide anse ricordi di vita: ghiande, spore fungine, aghi di pino, che si insinuano fra le sue piccole sporgenze, lasciando presagire rinnovate vite.
Tappeto tessuto di naturale velluto. Tappeto di foresta. Tappeto di unicità aromatica. Tappeto di miniature arabescate. Tappeto che decora paesaggi ricostruiti per lasciar immaginare un tempo passato, nel presepe religioso di Gesù Bambino.
Le terminazioni nervose del nostro senso del tatto, se lo sfiori, avvertono una particolare sensazione di freschezza e percepiscono, alla minima pressione, un avvolgente effetto di sofficità.
Il muschio, lo trovi e lo incontri a falde continue, fra una moltitudine di alberi che, con i loro rami, nascondono i raggi solari, che a malapena riescono ad attraversare il sottobosco per colpire l’humus.
E’ li che aspetta, il muschio. Aspetta di catturare con avidità le particelle solari per nutrirsi di quella poca luce che le consente di alimentare la clorofilla che lo colora.
Gli bastano pochi, esili, sfiniti, ormai consumati lampi di sole per esistere.
Non ha bisogno di luminosità accecante, solo di barlumi di sole.
E’ così che esiste, solo così può esistere.
Divagazione Poetica
COME MUSCHIO
Come muschio,
nell’ombra,
alberga l’anima.
E come muschio
assapora i raggi
delle emozioni.
Trasformandole,
poi,
in poesia.
(Rosalina)