Lo sa il cielo tutte le volte che-Paura di perderti
Padre. Quando manca, manca davvero. Mancano gli sguardi, le parole. Si parla di un vero padre. Persona che oltrepassa l’idea di essere solo colui che accudisce e si interessa all’approvvigionamento dei beni materiali. Persona che sente così profondamente il sentimento filiale da non sapere e non
potere staccare il cordone ombelicale che passa attraverso le emozioni.
A volte si perde il senso. Non si pensa che c’è. C’è sempre, anche quando non lo si vuole. C’è. E quando ci si accorge che non si è avvertita la sua presenza, si viene presi da una sensazione di smarrimento che difficilmente si riesce a colmare. Si impiega tempo a mettere insieme i ricordi, i momenti insieme a lui, il tempo passato a chiacchierare del più e del meno, il tempo che non c’era, quello lasciato per crescere, il tempo dato per capire il mondo intorno, i pensieri detti per difendere un’idea. E ci si ritrova a pensare a quanto tempo non c’è stato. Quanto profondamente è mancato. Quanto avresti voluto vederlo accanto e non c’era. Quante volte hai pensato di non essere amato. Quante volte hai creduto di essere sbagliato perchè non eri ciò che lui avrebbe voluto. Tutte le volte che hai chiesto e non ti è stato risposto. Tutte le volte che ti ha dato e non l’hai considerato. Ogni volta che nella malattia ha pianto in silenzio. Ogni volta che il suo coraggio è stato il tuo stesso. Ogni volta che il tuo pianto è stata la sua rabbia o la sua felicità. Attraversano a migliaia i momenti vissuti con lui. Si vorrebbe cominciare daccapo per cambiare il mondo. Vorresti che nulla fosse accaduto, che fosse tutto primordiale, fresco, delicato. I sovraccarichi dei sentieri percorsi pesano come macigni ma, non puoi rimuoverli, solo accantonarli, abbandonarli, lasciarli e non tornare indietro. Di strade ce ne sono ancora. Se ne costruiscono sempre di nuove, se prima non ce n’era bisogno. Così con la certezza che c’è, ti affianca, ti dà la mano, come quando eri piccino e serviva il contatto fisico per non sentirsi abbandonato. Solo non è necessario star vicini con il corpo. E’ sorpassato quel tempo. E’ l’abbraccio della tenerezza mai dimenticata. Lui c’è con l’anima. Si sente.
Divagazioni Poetiche
PADRE
Oggi, o domani
Chiedi padre
Dov’ero…
Non lo farai.
Non lo chiederai.
Ho paura di perderti.
Se te ne vai,
si strappa l’anima.
Si lacera, si contorce,
si dilania, si strazia,
si piaga, si trafigge,
si pugnala, si agonizza
si finisce.
Se ti ritrovo,
è vita.
(Rosalina)