ARTESSA-PERCORSI-D’ARTE Le meraviglie degli artisti atessani
Da poco si è conclusa, mi auguro temporaneamente, la mostra d’arte collettiva "artessa-percorsi d’arte" tenutasi dal 26 marzo al 6 aprile 2010 presso l’ex ospedale vecchio ad Atessa. All’ingresso Foto Pizzi – Visione d’altri tempi – dalla fine dell’800 al secondo dopoguerra. Veramente meraviglie. Ricca, ricca di significati, di sentimenti, di emozioni, di colori, di pensieri. Più di 300 opere, espressioni ad ampio raggio per scoprire di cosa è capace l’arte. Fotografia, scultura, dipinto, creazioni preziose, estro, fantasia. Stili e modi diversi per descrivere e rivelare sensazioni ed emozioni di ciascuno che non vuoi o non puoi comunicare, nè con le parole nè con la fisicità.
Un assaggio, corposo e succoso, di quanta creatività si annida nel popolo atessano e dintorni. Anche chi non conosce le espressioni figurative, può sentirsi attratto da queste opere. Le opere parlano, rimandano feed-beack multipli, esercitano l’immaginario, lasciando intravedere altri mondi, altri luoghi, in un continuo rimpallare fra l’emozione che contiene e lo spettatore che guarda. Puoi afferrare in un momento la passione d’amore e il profumo di ginestre o violette, la fatica del lavoro e il rimpianto del tempo andato, il desiderio di vita e la ricerca del mistero, una pesca vellutata ed un cesto di vimini. Puoi sentire l’acqua che sommessamente scorre in un rivolo di ruscello e un viso che parla con le sue rughe di ciò che c’è oltre. Arte ed artisti che nelle proprie opere hanno trovato il proprio mondo ed il proprio modo per raccontare di sè. La tecnica, per me, ha avuto un valore marginale, nelle opere esposte ho ascoltato i messaggi che mi trasmettevano, leggendo fra colori, soggetti, paesaggi, forme nelle forme, spazio negli spazi, ciò che i miei occhi hanno goduto, trasportato sul taccuino del mio sentire.
Ho avvertito arte e anima in continuo travaso, bisogno irrefrenabile, esigenza urgente ed impellente di comunicare. Acqua e aria, nutrimento incessante e scambievole che non si ferma mai. La sensibilità si affina, si distilla, ripercorrendo fragilità, delicatezza, solitudine, gioia, supremo bene e supremo dolore. Ho visto nell’atto creativo tutto questo. Un microcosmo che si riempie goccia dopo goccia, accumulo energetico che si scarica, con un gesto corporeo, in pennellate, scatti fotografici, colpi di scalpello, movimenti convulsi o leggiadri di mani che, freneticamente, cercano di fissare immagini disegnate, fino ad un istante prima, solo nella mente appena risalite da chissà quali sorgenti. Solo ogni singolo artista può sapere cosa vuole interpretare, nessun altro, l’unica volta che, immagino, non chieda aiuto. Il gesto liberatorio della creazione, potente serbatoio di emozioni, che alimenta l’adrenalina che sale, sale, sale fino a quando non ci si sente liberati da quella pulsione che assomiglia prepotentemente ad un gesto d’amore. Si, perchè ogni opera d’arte è una pagina, una dichiarazione d’amore. Chi lo invoca, chi lo anela, chi lo teme, chi lo sogna, chi lo vive, chi lo distrugge, chi lo dimentica, chi lo imprigiona, chi non vuole lasciarlo mai. Artessa-Percorsi d’arte è tutto questo. Tutto questo ho provato ed è un peccato che sia finita. Avrebbero dovuto attraversarla i giovani, visitarla, guardarla, incontrarla. I giovani hanno il cuore aperto, la mente attenta, la percezione vivida, i sentimenti ampi e colorati come un arcobaleno, pronti ad assorbire ogni minimo dettaglio. Sarebbe stato altamente educativo invitare le scuole a visitarla e, soprattutto, conoscere opere ed artisti di siffatto calibro, per conoscere ed affermare con orgoglio le proprie radici. Sarebbe stata una iniezione di coraggio, una fonte di ispirazione e riflessione di qualità assolutamente eccelsa.
Al di là delle immancabili pecche organizzative: mancava una brochure di presentazione della mostra, degli artisti e delle opere, non tutte titolate, scarsa comunicazione e risalto dell’evento, ARTESSA ha tutte le carte in regola per poter essere riaperta e ripresentata.
Gli atessani devono crescere, crescere in dignità, crescere in competenza, crescere per dare al futuro un motivo, un fine che vivrà oltre la realtà presente. E’ fondamentale superare le barriere dell’immediato, dello spicciolo incontro. Si acquisirà valenza, oltre i confini, quando Atessa sarà luogo d’arte e di cultura consapevole di sè, delle sue possibilità, delle sue energie vitali, della sua ricchezza interiore.
ARTESSA è anche una associazione a cui sono iscritti artisti locali e limitrofi, hobbisti, professionisti e sostenitori, mancano ancora rappresentanti esemplari, perchè ce n’è di più e ci se li è lasciati sfuggire. Voglio sperare che i responsabili se ne ricordino.
Si può avere una idea della mostra visitando il sito abruzzowebtv.it, cliccando archivio news – menu rapido categorie – atessa.
Ecco un elenco degli artisti presenti (senza nessuna priorità), scusandomi se dimentico qualcuno. Segnalo le opere a mio parere più significative, cioè quelle che più di tutte le altre, hanno comunicato con me.
FOTOGRAFIA
Marco Cicchitti: ……………… "Come nasce il frutto" (3 scatti) – "La gioiosa vecchiaia" (4 scatti)
Paolo Cinalli: ………………… "Ritratto del cristo" -primo piano in B/N su tela
Mirko Colantonio: ……………."Altri tempi"
Nino Menna: ……………………."Il geco" – fotografia macro –
Nino Pizzi: ………………………."Mani dell’intagliatore Di Croce" B/N
PITTURA
Luigi D’amelio:……………….. "L’alba" – "Le ginestre" – acrilici su tela e oli su tela
Roberta Di Domenica: ……."Tecnica mista su sacco di iuta"
Severino Cericola: ……………senza titolo (natura) – olio su tela –
Gaetano Minale: ………………"Difenderò il mio pezzo di terra" – olio su tela + tecnica mista
Giuseppe Benedetti: ……….."Natura Morta" olio su tela
Bambina Iacobitti: ……………."Giardino a primavera" – olio su tela
Vincenzo Giuliani: ……………."Fidanzamento" -olio su tela
Paolo Michele Accettura: …."Graffiti" (2 pz) – "Fossili" (3pz) – incisione su cotto e tempera
Nicola De Francesco: ………"Pagliai d’abruzzo" – olio su tela
Domenico Pacella: ………….."Ritratto di Serafini Eugenio" – olio su tela – pittore En-plain-air
Marina Ranieri: …………………"Natura morta" – olio su tela – realismo
Gennaro Bravo: ……………….."Suocera" 1963 – olio su tela
Lelletta Piretti: ………………….."Atessa – Campanile di S. Croce" – Acquerello e tempera
Anna Cinalli: ……………………..Senza Titolo (Floreale) – olio su tela
Pierluigi Di Pasquale: ……….Senza titolo (Segnali di pop-art afro) – olio su tela
Mario Rossi: …………………….."La primavera" – olio su tela – naif
Antonio Donsante: ……………."Pallano" olio su tela
Rita Campli: ………………………"Luce mattutina" – olio su tela
ARTI CREATIVE
Angela Berardozzi: ……………."Astratti" – su tela con acrilici e gloss colorati – creazioni di gioielli semipreziosi con murrine, cristalli, smalti, ceramiche, pietre dure
Laboratorio "Arte e Terapia" Anfass-Atessa: ……tegole, vetri, oggetti decorati – decoupage
Cinzia Montinari: ………………..piccoli oggetti, cornici, oggetti dono – decoupage, cucito, pittura su stoffa
SCULTURA
Nicola Farina: ………………………."Rinascita" – pietra calcarea – marmo – metallo
Gabriele Di Croce: …………………cornici e bassorilievi – intaglio su legno willow
POESIA
Orlando D’Ippolito: …………………poster illustrati – dediche a persone, luoghi, eventi atessani – poeta dialettale
DECORAZIONE E RESTAURO
Pasquale Bravo: ……………………foto dei lavori di decoro e restauro presso luoghi religiosi del territorio fra cui Scerni e Casalanguida
ARTE MODERNA
Dante Cancelmo: ………………."I quattro archi di Atessa" – polimaterico – stucchi, sabbie, smalti, ferro, polistirolo, acrilici, oggetti
Vincent Giannico: …………………"Stadio?" –
Divagazioni Dialettali
NU SALUTE A GENNARO BRAVO
Jere sere Marije m’ha telefunate
e stamatine nghe lu pensiere me so’ rrezzate.
Nu mazze de fiure je vuje purtà,
pecchè le vuje je a salutà.
La case, a ogne parte che me so’ ggirate
l’arie piene d’arte so’ resperate.
Ogne quadre che l’uocchije m’ha sfiurate
de ogne persone ere pitturate.
Se vede ca teneve n’considerazione
tutte le sientemijende de le persone.
Ha ditte la sore de Giuseppine
“Hemme perdute n’artiste sopraffine”.
Ma mo’ che stinghe a menta serene,
penze ca nen ce sta tanta pene.
Se perdute la persona umana,
la carne, l’osse,
ma l’arte nen te’ tempe, né ore, né misure,
è pe sempre durature.
Une, se Gennare vo’ salutà,
n’opera se’ baste ammirà.
Je niente ce ne trasce,
ma puzza repusà ‘mmezze a la pace.
Dedica in memoria di Gennaro Bravo, notissimo
artista, pittore, decoratore atessano, scomparso
il 19/10/2000.
(Rosalina)