L’ incomunicabilità di internet
L’incomunicabilità di internet
Possibile che si abbia paura di guardarsi negli occhi?
Che sia internet, possibilità di cui si servono le persone di ogni età, indice di una trasformazione umana?
Senza il rapporto umano fisico sentimenti, sensazioni, emozioni, hanno bisogno di un oggetto per essere veicolati?
Paura di mettersi in gioco davvero, col paravento della globalizzazione, della realtà virtuale, della velocità che ingoia il tempo che ha bisogno di tempo?
Attraverso internet si può nascondere la propria identità, i veri pensieri, il vero aspetto, i veri intendimenti.
Situazioni immaginarie. Si ha bisogno di immaginare attraverso internet. Ma si può immaginare anche fuori di lì!
Costa fatica parlare davvero? Trovarsi di fronte ad un proprio simile realmente, ed ammettere l’incapacità a parlare del proprio essere. Forse implica troppo stress?
Ma così non si aggiunge incomunicabilità ad altra incomunicabilità?
Ho la sensazione che ci troviamo di fronte ad una mutazione genetica o di fronte ad una condizione che conduce ad una evoluzione della specie.
Nuove frontiere della scienza che ci propongono a velocità supersonica, quasi come leggere nel pensiero, la possibilità di attraversare l’interiorità, senza mettere in gioco la corporeità.
E allora il corpo non comunicherà più niente.
Abbandonati nell’oblio i segnali che il corpo trasmette, forse inconsciamente vogliamo disgregarlo totalmente, è un peso, un fastidio, un impiccio.
Non ci saranno più i gesti di stizza, gli sguardi d’intesa, il gesticolare dell’agitato e l’arrossire del timido, anzi, potremo far finta, senza recitare su un palcoscenico, ed apparire sempre veri.
Credibili nella menzogna più totale.
(Rosalina)