Dragonheart
Dragonheart
Appena oltrepassata la massicciata di pietre ciottolose, alla vista delle onde, si sconvolge il senso della vista.
E’ impressionante. E’ sconvolgente. E’ incredibile.
E’ un serpente gigante marino ormai in agonia?
Ferito, mutilato, orripilante. Immobile. Con quelle fauci spalancate a boccheggiare le onde del mare. Come stesse gridando le ultime volontà.
Come anelasse a tornare nelle profondità oscure e tenebrose.
Scortecciato, incapace di muoversi, sfinito.
Fra le fauci un sasso come chi, per resistere, adotta l’estrema soluzione per poter ancora respirare.
Il frastuono delle onde nasconde il suo richiamo ormai ridotto ad un flebile sibilo ansimante.
A malapena lo sento… come un eco che giunge alle mie orecchie interne.
<<Vai via, nessuno deve vedermi in questo momento. Non voglio che si possa dire che l’indomito drago di tutti i mari, abbai ceduto alla forza dell’acqua salata… Vattene via, voglio stare solo, fra il frastuono del mio regno. Lasciami ascoltare le parole del mio popolo, tu non sai cosa dicono le MIE onde. Tu non devi sapere cosa racconta il mio testamento. Sparisci dalla mia vista, miserabile umana che di me hai fatto oggetto della tua meraviglia. Nessuno può permettersi di introdursi nella mia intimità. Nessuno deve avvicinarsi. E non guardarmi con quell’aria stupita!
Ciò che devo lasciare fra questi sassi non riguarda te>>.
<< Ma io non immaginavo di trovarla qui, Maestà Dragonheart . Chiedo umilmente la vostra indulgenza. Volevo solo guardare l’orizzonte e riempire gli occhi di colore marino>>.
E lui <<L’orizzonte… che cerchi… sta al di là… dell’orizzonte… che vedi… con i tuoi………… occhi>>.
E detto questo, come ad esaltare la potenza regale, con un ultimo… lento… grave… calare di palpebra, ha inarcato il suo corpo, disteso l’estremità ed è spirato.
Nel silenzio del mare, il popolo delle onde gli ha dato tributo, inchinandosi ai suoi piedi, distendendo fin dove poteva il suo velo bianco di schiuma.
E allo stesso tempo, con fragore, incessante, le onde, hanno cantato gli onori al loro sovrano: << Dall’orizzonte che ora vedi, lascia che il tuo ricordo non si spegni, lascia che il vento ci trascini ogni momento da VOI. Le nostre creste, Dragonheart vi consumeranno fino a che, SIRE, scopriremo il VOSTRO cuore. E DRAGONHEART ci consegnerà all’eternità>>.
Ho lasciato la spiaggia sassosa in reverente silenzio, ma sono rimasta in ascolto. Anche in lontananza, il fragore delle onde, ha continuato a cantare quella melodia che, catturata dalle parole, risuona nelle immagini che i miei increduli occhi.
(Rosalina)