Musica concreta ed elettronica, le nuove frontiere sonore
Le prime ricerche di nuovi spazi sonori, al di fuori di quelli offerti dalla musica tradizionale, risalgono agli anni precedenti la prima guerra mondiale. Nel 1913 Luigi Russolo (1885-1947) poneva le premesse per una nuova musica fatta di rumori anziché di suoni, aprendo così un capitolo assolutamente rivoluzionario nella storia della musica.
Il compositore di maggior rilievo che affronta per primo questo nuovo campo di possibilità, abbandonando l’ambito della scala tradizionale e con essa la melodia e l’armonia come elementi essenziali della composizione musicale, è il francese Edgar Varèse (1883-1965) il quale, negli anni del neoclassicismo e della dodecafonia, si spinge nella esplorazione di nuove frontiere sonore. La maggior parte delle sue opere si presenta come un tessuto polifonico di suoni indeterminati, effetti percussivi, ritmi ed effetti timbrici realizzati con ogni mezzo sonoro, dagli strumenti tradizionali agli oggetti della realtà, alle apparecchiature elettroacustiche e, successivamente, anche ai suoni elettronici.
Un’altra corrente d’avanguardia che ha il suo iniziatore nel francese Pierre Schaeffer (1910-1995), ingegnere e tecnico del suono alla radio di Parigi, è quella rappresentata dalla musica concreta, consistente nell’impiego di ogni tipo di fenomeno acustico registrato dalla realtà. Nata intorno al 1940, la musica concreta ha trovato impiego anche nelle musiche di scena, nei film e per la radio.
Ma i più vasti e promettenti orizzonti sonori sono quelli aperti in tempi recenti dall’elettronica. Le conquiste realizzate nel campo dell’elettronica hanno consentito al musicista di elaborare e manipolare i suoni, trasformandoli, modellandoli e fondendoli a piacimento per creare un mondo sonoro assolutamente inedito: oggi egli ha a disposizione non più sette o dodici note, ma una gamma teoricamente inesauribile di possibilità. Tra i più significativi compositori nel campo della musica elettronica figurano Pierre Boulez (1925), John Cage (1912-1992), Karlheinz Stockhausen (1928-2007) e gli italiani Luciano Berio (1925-2003) e Bruno Maderna (1920-1973).