Default e disoccupazione giovanile
Default. "Questo temine inglese significa inadempienza, omissione.
Un termine sentito da un pò di tempo in informatica, dove indica lo stato di base di programmi, computer, apparecchi, prima che sia soggetto di interventi specifici.
Più recentemente, però, questa parola è entrata nel gergo finanziario per indicare, in sostanza, il fallimento.
In particolare nel caso di una società (o di una intera nazione) che non riesce a rimborsare i propri debiti secondo il piano previsto dai creditori. Negli ultimi mesi si è parlato molto di default degli Stati Uniti, che al momento sembra scongiurato grazie ai tagli alle spese.
Anche nazioni europee come la Grecia e, secondo alcuni, l’Italia sarebbero a rischio default".
La fonte di questo virgolettato è il mensile Focus n. 230 del dicembre 2011.
Penso, modestamente, esprimendo un semplice parere di persona comune, che non è cambiato niente. Siamo allo stesso punto, se non peggio.
Ora, giorni fa si scopre che la disoccupazione giovanile è all’estremo mai raggiunto. C’era bisogno che lo dicessero i mezzi di comunicazione. Come quando si parla di temperatura atmosferica reale e temperatura percepita.
Penso che lo sapevamo già, ce n’eravamo già accorti… sulla pelle delle famiglie che hanno giovani che non riescono a trovare lavoro.
E racconto, per provata testimonianza raccolta a livello personale.
E poi… assurdità, per esempio, in Abruzzo mancano più di 100 panificatori.
Un giovane 25enne mi racconta:- Finalmente una occasione! Qualunque lavoro va bene, mi adatto a tutto!-. Cosi si informa cerca su internet e va di persona da un panificatore che cerca assistenti. Si presenta dice che è disposto a lavorare come e quando il titolare ritiene opportuno e per tutta risposta:- Ma hai già lavorato in un panifico? Noi cerchiamo giovani con esperienza-.
Giro di tacchi su se stesso e… a casa!
E questo giovane costernato deluso e al tempo stesso inviperito dice: – Mi chiedo ma quando mai un giovane potrà lavorare se non viene data la possibilità di provare di IMPARARE?-
Ha ragione, accidenti!
Il giovane continua il racconto:- Ma la cosa più desolante è che appena due giorni dopo, sulle vetrine di tutti gli esercizi commerciali della zona c’è attaccato un volantino che publicizza un corso tecnico-pratico di panettiere-pizzaiolo. Con tanto di numero verde da contattare. Numero verde, non costa niente telefonare! Una speranza si riaccende. Macchè! Specchio per allodole. Il corso è a numero limitato, massimo 25 alunni e, non solo! Ma è a pagamento 6 giorni per seicento euro!-.
Che dire signori, penso non se ne uscirà vivi cosi! Altro che default! Default forse… E’ un default conclamato. Default reale che risulta senza prove.
Solo alcuni giorni fa scoppia la bomba! Disoccupazione giovanile ai massimi storici! Disoccupazione giovanile un problema che bisogna risolvere immediatamente! Altrimenti il paese non riparte!
Ma a chi, ancora, bisogna raccontare barzellette?
Per favore, basta mentire. I guai li abbiamo e grossi assai. A nessuno passa per la mente un dubbio?
E se ci trovassimo al di sotto della Grecia e nessuno ce lo fa intendere?
Ormai credo lo si capisca da sè dove stiamo andando.
Un vero peccato… la disoccupazione giovanile imperversa dilagante ed i musei sono aperti solo a singhiozzo e mai tutti i giorni, tanto per fare un esempio.
Che non si dica che i giovani sono bamboccioni!
Casomai chi lo afferma dovrebbe farsi l’esame di coscienza… se ce l’ha una coscienza … e scusate l’osservazione piccante, ma è l’unica cosa che mi viene in mente che abbia un senso!
(Rosalina)