33esima RASSEGNA DEI CUOCHI a Villa Santa Maria
Per la 33° edizione della Rassegna dei Cuochi, il borgo di Villa Santa Maria sarà animato da mercatini e stand, cooking show con cuochi e produttori, degustazioni, cucine dimostrative, incontri e convegni tematici, visite guidate presso l’Istituto alberghiero e la gara tra ristoratori italiani.
Gli sponsor più noti la pasta De Cecco e la Richard Ginori.
rassegnadeicuochi.it (sito web non più raggiungibile)
Info: 349/3051072;
info@rassegnadeicuochi.
Programma dei “cooking show” e degli incontri con i produttori.
L’area ristoro è stata allestita al centro del paese ed è completamente coperta per scongiurare il rischio che l’eventuale maltempo possa condizionare la kermesse.
• Cooking show: “Giovani cuochi abruzzesi sulla cresta dell’onda”;
• Incontri/degustazioni con i produttori d’eccellenza: “Alla scoperta del buono”.
Pensati e condotti da Roberto De Viti, enogastronomo, Guide L’Espresso.
Venerdì 14 ottobre h. 19,00
• Mattia Spadone: cuoco del ristorante “La Bandiera” – Civitella Casanova
a seguire
• Massimiliano Di Prinzio: Birrificio Maiella – Casoli
Sabato 15 ottobre h. 11,00
• Emanuela Tommolini, Danilo Cortellini: cuochi di “Esprì”, Vineria Osteria Cucina Naturale – Colonnella
a seguire
• Giacomo Santoleri: Casino di Caprafico – Piane di Caprafico (con la gentile partecipazione di Peppino Tinari, Ristorante Villa Maiella)
Sabato 15 ottobre h. 18,00
• Luca Di Felice: cuoco dell’Hotel Ristorante Zunica 1880 – Civitella del Tronto
a seguire
• Peppino Ursini: Olio & Ulivi – Fossacesia
Domenica 16 ottobre h. 11,00
• Ezio Centini: Centini Chocolate – Bisenti / Teramo
A seguire
• Alfonso Bianco: Apicoltura Bianco – Guardiagrele
Domenica 16 ottobre h. 18,00
• Vito Pepe, Gianluca Giuliani: cuochi del ristorante “Beccaceci” – Giulianova
a seguire
Il vino nella ristorazione: conversazione e degustazione
• Nicola Boschetti – Sommelier del Ristorante Villa Maiella – Guardiagrele.
Programma eventi culturali
Sabato 15 ottobre ore 10,00
Talk show presso l’IPSSAR: “Gli stage formativi in Italia e all’estero: regolamentazione, valore, opportunità per i giovani apprendisti cuochi, barman, maître e addetti al ricevimento
– testimonianze di esperti del settore, giornalisti, docenti e allievi, presentato da Antonio Paolini.
Interverranno:
• Heinz Beck, 3 stelle Michelin, chef del ristorante La Pergola, Roma
• Niko Romito, 2 stelle Michelin, chef patron Reale Casadonna
• Franco Pepe, Maestro Pizzaiolo a Napoli
• Nikolai Di Placido, ex stagista e sous chef Colline Ciociare
Sabato 15 ottobre ore 16,00
Presso il Centro Culturale del Comune di Villa Santa Maria: I° Convegno Nazionale: “Le Arti di casa Caracciolo: i luoghi della grande gastronomia italiana”
Interverranno:
• Silvia Moretta, Storico dell’Arte
• Maria Concetta Augruso e Michela Gianfranceschi, Storiche dell’Arte
• Luciano Pignataro, giornalista de Il Mattino di Napoli, specialista in enogastronomia
• Luca Govoni, docente scuola di Alma
• Maria Ciarma, Direttore Archivio di Stato di Chieti
Moderatore: Antonio Paolini.
Domenica 16 ottobre ore 10,00
Talk show presso il Centro Culturale: “Ritratto di un gastronomo da giovane”, presentato da Antonio Paolini.
Interverranno tra gli altri:
• Erica Petroni, Guida L’Espresso Ristoranti
• Valentina Marino, Guida Gambero Rosso Ristoranti
• Lorenzo Sandano, gastro-blogger Scatti di Gusto
Per saperne di più: notizie,curiosità, informazioni
La località di Villa Santa Maria è nota come "Patria dei cuochi", per il suo Istituto Alberghiero Statale che ha formato cuochi divenuti celebri in tutto il mondo, ed è una delle attività economiche del paese.
L’origine dei cuochi di Villa Santa Maria è antica. Una leggenda afferma che i primi cuochi di questo paese risalgono all’epoca dei Caracciolo, difatti fu proprio nel castello dei Caracciolo che ebbe inizio la scuola alberghiera di Villa Santa Maria e San Francesco Caracciolo è il protettore dei cuochi.
Il castello dei Caracciolo era utilizzato in epoca feudale dai Caracciolo come castello a titolo principesco (i Caracciolo furono feudatari di Villa Santa Maria e del suo contado, un certo Ferrante Caracciolo tenne la vicina Monteferrante, da cui, il paese, prese il nome, Giulio Caracciolo, fratello di San Francesco Caracciolo, fondò e tenne in feudo la vicina Giuliopoli) ed era sito in importante zona strategica per le vie di comunicazione era collegata con Napoli, zona d’origine della famiglia Caracciolo, sia con i feudi vicini, tra cui Montebello, Montelapiano e Pennadomo.
La casa ha dato i natali a San Francesco Caracciolo.
San Francesco Caracciolo, curando i lebbrosi nel lazzaretto di Villa Santa Maria si prese la lebbra. Appena si accorse della malattia si rifugiò in una stanzetta adiacente la cappella, e, tramite un’apertura presso la cappella poteva ammirare la messa. Il santo fece voto che, se fosse guarito dal male, si fosse fatto frate. Così fece.
Il Santo, nel cortile, amante della caccia e cacciatore lui stesso, faceva cucinare dai cacciatori al suo seguito la cacciagione ottenuta dalle battuta di caccia, fu così che verosimilmente fece scaturire nel principe Caracciolo l’idea di aprire una scuola alberghiera, così si fece di Villa Santa Maria la patria dei cuochi.
La famiglia Caracciolo, originaria di Napoli, è una delle più importanti famiglie nobiliari della storia d’Italia. La sua origine risale al X secolo.
Nel 1750 i Registri del Decurionato dell’Università di Villa Santa Maria parlano di famigli o apprendisti della ristorazione, cochi (cuochi), cucinieri, cocchieri, maggiordomi, maccaronari (produttori di maccheroni) e mastrodicasa.
Viene fondato nel 1939 come "Regio Corso Biennale di Avviamento Professionale a tipo Commerciale Alberghiero" intitolato a San Francesco Caracciolo. Viene subito frequentata da quaranta alunni, tra i quali due donne.
Nel 1968 dopo la soppressione degli istituti di avviamento professionale viene fondato l’Istituto Professionale Alberghiero di Stato, ma ancora come distaccamento dell’Istituto per il Commercio di Lanciano da cui si staccherà solamente nel 1976 ottenendo così l’autonomia e la realizzazione di un convitto.
Sei anni dopo l’istituto assume lo chef Giovanni Marchitelli. Nel frattempo, con la riforma delle scuole secondarie superiori, l’istituto diventa Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri (IPSSAR), anche se l’istituto rimarrà famoso come "scuola alberghiera".
Gli allievi, dopo tre anni di studi conseguono i diplomi di qualifica professionale come operatore ai servizi di ristorazione per Cucina, Sala Bar e Ricevimento; se gli studenti lo desiderano possono continuare gli studi per altri due anni conseguendo così il diploma di stato di Tecnico del Servizio di Ristorazione o di Tecnico dei Servizi Turistici e, se lo desiderano, iscriversi all’università ma anche partecipare a corsi di formazione professionale di sommelier, Food & Beverage, Chef nutrizionista (Chef specializzato in menu alternativi per patologie del metabolismo, tra cui il diabete).
L’istituto usa, durante lo svolgimento delle attività scolastico-didattiche, dei laboratori di cucina, sala bar, ricevimento con front desk e back office.
I convitti interni sono due: uno maschile ed uno femminile ove gli studenti sono vigilati ed educati durante gli orari extra-scolastici.
Inoltre c’è anche il museo dei cuochi di proprietà della scuola alberghiera.
Il museo è no profit, in quanto d’accesso gratuito, previa richiesta visite al preside della suddetta scuola.
Il museo consta di una sola sala espositiva al 1º piano, mentre al pianterreno vi è una sala congressi.
La sala espositiva espone foto e documenti che attestano la storia della scuola alberghiera di Villa Santa Maria, ed il percorso è così strutturato:
Le origini arcaiche della cucina a Villa Santa Maria ed in tutta la Valle del Sangro;
Maccaronari, pastari e cuochi;
Una famiglia locale (i "Munzù") al seguito di varie famiglie nobili e di prestigio;
I cuochi nella storia;
I cuochi che sono diventati famosi nel mondo;
I cuochi imprenditori;
La tradizione che si fa scuola;
La cucina e l’arte.
Nello spiazzale antistante il museo c’è una statua bronzea del cuoco e del cameriere.
La prima edizione della ‘Rassegna dei cuochi’ si svolse sotto il nome di ‘Sagra dei Cuochi’ nel lontano 1977. L’intento dei promulgatori di questa sagra era quello di creare una rassegna gastronomica nazionale.
La manifestazione si svolge in ottobre per tre giorni in occasione della ricorrenza di San Francesco Caracciolo. Dal 2000 la manifestazione viene gestita dalla E.Ge.R.Cu. (Ente per la Gestione della Rassegna dei Cuochi) formato da rappresentanze del comune, della pro loco, dell’associazione cuochi, della parrocchia e della comunità montana di Villa Santa Maria.
Legata a questa manifestazione, questo paese, questa scuola c’è anche un’ opera teatrale, un monologo, molto divertente, scritto e messo in scena da Stefano Angelucci Marino del Teatro Studio Lanciano: ARTURO LO CHEF.
Arturo, un giovane abruzzese dei giorni nostri, racconta la sua storia, l’avventura di un ragazzo che dall’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria sognando di diventare un grande chef, arriverà a lavorare in uno dei più famosi ristoranti di Los Angeles, e lì…
Attraverso la storia di Arturo e della sua famiglia lo spettacolo riesce a raccontare pezzi , stralci, spaccati di vita dei giovani cuochi di oggi, i loro sogni, i loro problemi, le sconfitte e i trionfi.
Il giovanissimo Arturo in famiglia sente scoppiettare l’idioma abruzzese, idioma che tra i componenti adulti del “ clan “ spesso rappresenta il mito dell’origine, il rifugio salvifico e l’identità ri-affermata, mentre per lui, per il giovane cuoco oramai pronto alla conquista del mondo (ossia l’America) significa solo emarginazione e disprezzo.
Inizia così l’avventura di un ragazzo che costruisce su di sé una visione dell’America come terra da conquistare. Conquistare l’America, il successo, la notorietà attraverso la grande passione per la cucina… e farla finita con l’Abruzzo!
Da quel momento Arturo vive tutte le fasi della sua vita nel pieno di una forte contraddizione psicologica, in una specie di lunga crisi d’identità, indeciso tra la spinta all’ integrazione piena (cioè verso la piena conquista di una dimensione “moderna“) e la difesa della propria radice autentica, rappresentata dal patrimonio di tradizioni dei genitori, di norma antiquati e fatalmente antagonisti rispetto alle ambizioni dei figli.
Lo scorso anno la manifestazione ha contato circa seimila presenze. Cifra da capogiro di questi tempi. Auguriamo che il ‘tempo’ sia clemente e le presenze ancora più numerose della precedente edizione. E’ un evento enogastronomico-culturale da non perdere.
Fonti:
Wikipedia
http://www.ccomemagazine.it/2011/10/rassegna-dei-cuochi-di-villa-santa-maria-un-programma-allaltezza/
http://www.sangroaventinoturismo.it/immagini/news/CALENADARIO%20N%20271.pdf
http://www.piazzarossetti.it/arturo-lo-chef-un-cameriere-di-villa-s-maria_41005.html
(Rosalina)