NASCONDERE
Nascondere ogni giorno qualcosa. Si possono nascondere le paure dietro un sorriso, o nascondere la tristezza con l’allegria, o un dolore con una gioia, o la timidezza con la spavalderia, o il pudore con la sfrontatezza. Oppure si può nascondere una bugia con la sincerità. Si può nascondere a tal punto da arrivare all’illusione.
E in quanti modi si può nascondere la verità! Si arriva al tradimento per nasconderla e poi, tendiamo a nascondere il senso di colpa, ci vergogniamo, perchè spesso c’è un errore di mezzo e ci manca la convinzione che, esso, fa parte dell’esistenza stessa. E forse, l’errore, non è nemmeno tale, ma lo nascondiamo lo stesso, presi dall’insofferenza di trovarselo fra i piedi. E’ fastidioso, ci procura ansia il nascondere.
Si dice del nascondere come lo struzzo che mette la testa sotto la sabbia per indicare la difficoltà di affrontare la verità, del sole che va a nascondersi dietro la montagna quando tramonta o quando va dietro le nuvole, del bambino quando ha commesso una marachella, della volpe che si nasconde perchè inseguita dai cani dei cacciatori, oppure si dice, nascondersi dietro una maschera per non apparire quello che si è veramente.
Se necessario, però, col nascondere si può trovare un compromesso e stabilire condizioni accettabili di convivenza. Accade con chi ha la salute precaria, minata da mali incurabili, oppure si nasconde una difficoltà o un difetto perchè siamo deboli e temiamo di essere travolti dal maldicente.
Chi non nasconde ha coraggio, ma non soltanto. Chi non nasconde ha consapevolezza di ciò che possiede, di ciò che è, di quanto vale. Chi non nasconde crede nella coscienza della verità.
Tuttavia, chiunque ha qualcosa da nascondere. Lo facciamo persino con noi stessi, quando facciamo fatica ad accettare qualcosa o qualcuno che in qualche modo si vuole avvicinare alla nostra anima.
A volte nascondere, crediamo, che faccia bene. Perchè ci costa troppo metterci in gioco. Ci sono troppi fattori che sembrano remare contro e pensiamo di non farcela a sopportare un carico così gravoso. Ma nascondere ci costringe tutti i giorni a ripensare, a rivalutare, a rivedere i nostri passi. Ci pone interrogativi continui a cui non vorremmo rispondere. E quando ci si prova, la soluzione è oscura, indistinta, senza preciso riscontro. Il dubbio ci attanaglia ed è amica del nascondere. Il sospetto ci assale e soffoca l’anima.
Nascondere lo si fa con gli oggetti di tutti i generi, in primis nascondiamo ogni cosa che ci appare prezioso: gioielli, denaro, opere d’arte. E il primo diario segreto, un quaderno nel quale sono raccolti i primi pensieri e desideri più profondi, quelli cosiddetti inconfessabili! La passione per un amore non corrisposto, i sentimenti più delicati e teneri, le prime poesie d’amore. Nascosto negli spazi più impensati, perchè nessuno possa scoprirlo. Quando diventava impossibile contenere i pensieri segreti, ecco che il diario diventava il confessionale (parola oggi inflazionata dal grande fratello!), sostituisce la persona immaginaria a cui vuoi parlare e sai che ascolta, comprende, senza giudicare, ascolta solo, anche se gli chiedi continuamente di diventare vivo e immagini che lo diventi.
E poi nascondiamo i segreti dell’anima. Cioè situazioni, condizioni, modi che non possono essere detti, svelati, palesati perchè mettono a repentaglio, o sconvolgono, o sconfessano regole, comportamenti, criteri, sistemi, leggi, forme, costumi, insegnamenti, che l’essere umano ha decodificato per esistere come essere sociale. Ciò, comunque, non impedisce, attraverso la libertà, di nascondersi. Nascondersi dietro al conformismo, alla prassi, alla massa, all’abitudine, rischia di cancellare la nostra unicità.
Dimentichiamo, forse, che il nuovo nasce proprio da un segreto, spesso sconosciuto, da quello che è nascosto e che, lentamente, viene a galla, sospinto dal desiderio di emergere.
A volte, c’è anche il piacere di nascondere. Quando c’è qualcosa di esclusivo che non vogliamo regalare a nessuno. Che sia un sentimento, un ricordo, un pensiero, un oggetto. Lo nascondiamo per non dimenticarlo, oppure per tornare a ritrovarlo ogni volta che la nostra anima ha bisogno di interiorità, di intimità, di unicità. Solo, esclusivamente per noi e per nessun altro. E’ parte integrante e indissolubile delle nostre profondità, che mai si svelerà, custodito gelosamente nelle infinite pieghe vellutate della nostra anima.
Divagazione Poetica
NASCONDERE
Il giorno che ricorderò
quello che ho nascosto
non sarò più qui.
Avrò attraversato
il ponte sul Tibet
per volare oltre
la vetta.
Fra nuvole leggere
trascinata dai venti
dell’alta atmosfera,
lì, l’anima, canterà.
(Rosalina)