Il Museo di Aligi Sassu ad Atessa – Forme e Colori
Nell’ambito degli Eventi d’inverno-itinerari di letteratura ed arte, ieri alle ore 18.00, presso la sede del Museo Sassu collocato a Palazzo Ferri, splendida dimora signorile del XIX ad Atessa, si è tenuto il primo incontro su "Biografia e arte di un maestro del ‘900, itinerando fra forme e colori di Aligi Sassu".
Patrocinato dal Comune di Atessa, dal suo Assessorato alla cultura, dalla Biblioteca Comunale e dalla Fondazione culturale Museate di Atessa. L’incontro ha avuto come scaletta la presentazione ed i saluti dell’assessore alla cultura Vincenzo Pellegrini, come moderatrice la prof. Adele Cicchitti, curatrice del museo e come relatrice la prof. Paola Ardizzola, presidente di MusAA-MuseoArchitetturArte. (MusAA, un centro studi nato dopo l’evento sismico del 6 aprile 2009 dell’Aquila, costituito con lo scopo di salvaguardare, sostenere e promuovere la conoscenza della cultura architettonica ed artistica dell’Aquila, della sua provincia e dell’Abruzzo in genere).
Una relazione espressa con competenza e chiarezza, con esempi possibili grazie alla presenza delle opere esposte, con divagazioni poetiche su cosa resta di un popolo se non l’arte! Tutto scompare nella quotidianità, nel trascorrere del tempo. Ciò che resta, tangibile di un popolo, di un percorso, di un’epoca, dell’umanità, è la cultura. La strada percorsa dalle emozioni traslate nella cultura, che sia letteratura, architettura, opere grafiche, pittoriche e così via. Segni che, anche se per desiderio di potere fossero distrutte, vi sarebbe sempre un altro essere umano che ne canterebbe in qualche modo l’esistenza passata. La Ardizzola ha percorso la vita di Sassu fin dall’ infanzia, raccontandone le evoluzioni che lasciavano presagire ciò che poi Sassu sarebbe diventato e avrebbe rappresentato nel panorama artistico italiano e non. Un artista "sui generis" che, per esperienze di vita, ha avuto le mani in pasta in tutte le tecniche grafiche: acquerello, acquatinta, acquaforte, collage, serigrafia, litografia, pastello, pastello a cera, matita, china, ed altre ancora dal nome complicato di cui, ne chiedo umilmente venia, non mi sovvengono per il termine complicato con cui vengono definite. E’ stato ceramista, scultore, grafico, poeta, Sassu, dalla produzione espressiva poliedrica e mutiforme, forme e colori, per dirla alla Ardizzola: Realtà, Mito, Primitivismo, Denuncia Sociale. Queste le linee trascinatrici di tutta l’arte di Sassu. I colori di Sassu, che ha attraversato e sperimentato il futurismo all’età di 15 anni, il movimento col Mito del cavallo all’età di 19 anni e la Denuncia Sociale nel periodo di reclusione nel ’37, perchè antifascista, il Realismo nel rappresentare eventi reali e infine intriso nella fantasia dei colori. Famosi i suoi cavalli. Perchè. Forme in libertà. Perchè il cavallo ha forme in movimento nel quale esprime una infinità di sensazioni, perchè elegante, perchè essere mitologico, perchè potenza, perchè fatica, perchè dolcezza. I colori dei cavalli: blu per l’emozione dell’animo sofferente, gialli per l’emozione della gioia, rossi per l’emozione della forza e dell’amore.
Sassu ha illustrato I Promessi Sposi, L’Orlando Furioso, La Divina Commedia. Anche illustratore, dunque. Una vasta produzione quella di Sassu, ed il museo a lui dedicato ad Atessa vanta ben 210 opere. Ben novanta opere su carta e centoventi opere grafiche scelte fra disegni, acquerelli, acqueforti, acquetinte, litografie,serigrafie.
Un orgoglio ed una grande opportunità per la nostra città e per l’Abruzzo rese possibili da una fortunata serie di coincidenze: Alfredo Paglione, grande gallerista e cognato di Sassu, decide nel 2000 di donare gran parte delle opere originariamente esposte nella sua galleria milanese "Appiano Arte trentadue" a numerose istituzioni sparse sul territorio italiano, nell’ottica di un illuminato mecenatismo mirato a rendere l’arte fruibile da tutti. Paglione, abruzzese, nativo di Tornareccio nel 2003, dona 58 acquerelli alla Carichieti, ispirati ai Promessi Sposi. L’anno scorso, assieme alla moglie sceglie di dare vita ad un museo ad Atessa, interamente dedicato ad Aligi Sassu, reso possibile grazie al supporto della Banca di Credito Cooperativo di Atessa nella persona del Direttore generale Fabrizio Di Marco e del presidente Pier Giorgio Di Giacomo e altre aziende locali.
Nel museo sono presenti alcune fra le opere più note a livello internazionale, come " Uomini rossi" e i "Ciclisti" del periodo futurista, i disegni del carcere di Fossano realizzati fra il 1937 ed il 1938, nonchè le corride spagnole degli anni ’60. Sassu ha sempre avuto un feeeling speciale con l’Abruzzo. A Pescara ha realizzato un’opera murale dedicata al Concilio Vaticano II nella chiesa di Sant’Andrea, ha esposto per la prima volta a Torre de’ Passeri i 113 oli del ciclo della "Divina Commedia"; nel 1997, due anni prima della sua scomparsa, aprì il Museo dello Splendore a GIulianova con sue opere di arte sacra.
La prof.ssa Adele Cicchitti ha ricordato che Sassu diceva: "Le persone che comprendono meglio i miei quadri, sono senz’altro i bambini". Per dire che i suoi segni e le sue espressioni artistiche lasciano capire immediatamente, la provenienza direttamente dall’anima, senza preconcetti, sovrastutture, condizionamenti.
Merita di essere visitato questo museo. Tornerò da sola per ascoltare le emozioni che non completamente ho potuto sentire per via dei visitatori. Sassu è vicino al mio animo bambino.
Divagazione Poetica
I CAVALLI DI SASSU
Criniere fiammeggianti
scompigliate
dal vento marino
con zoccoli affondati
nel mare dei sogni.
Emozioni al galoppo,
in una corsa infinita
che dalla terra
vola.
Docilmente delicati,
prorompenti, imbizzarriti.
Oltre il cielo,
come nell’universo.
Dell’anima.
(Rosalina)