Coriandoli e Carnevale – Piccole tracce
L’origine del nome Carnevale è dubbia; l’ipotesi che sembra riscontrare più consenso è che derivi dall’espressione latina ‘carnem levare’ (togliere la carne) e starebbe ad indicare solo l’ultimo giorno di festa, il martedì grasso, o meglio, il primo giorno di Quaresima, cioè il mercoledì delle Ceneri, nel quale
non si dovrebbe mangiare carne.
In ogni caso, Il Carnevale indica il periodo di festa e divertimenti che precede la Quaresima, intesa invece come momento di penitenza, digiuno e purificazione in attesa della Pasqua. Ai nostri giorni non si osservano più così rigidamente le regole religiose e, generalmente, ci si può divertire in qualsiasi periodo dell’anno, ma il Carnevale mantiene il suo fascino di periodo di pura allegria, legata al gioco del travestimento e allo scherzo.
L’ALLEGRA STORIA DEI CORIANDOLI
Molto tempo fa i coriandoli erano fatti con i piccoli semi di un arbusto chiamato, appunto "coriandolo" (Il coriandolo è una spezia, dal leggero sapore piccante, usata soprattutto per insaporire le carni rosse, in special modo gli insaccati di suino).
Questi semi venivano tuffati nel gesso e poi lasciati seccare. Così somigliavano a confetti, fatti apposta per essere lanciati dall’alto dei carri mascherati o da balconi e finestre.
Spesso si esagerava nel lancio dei coriandoli di gesso, che potevano essere anche pericolosi.
I primi coriandoli di carta furono, pare, inventati da un milanese, che li distribuì ad una festa di carnevale per i bambini… Erano coriandoli ricavati dai fogli di carta bucherellata sui quali si tenevano i bachi da seta.
I coriandoli ora si fanno, invece, con macchine che tranciano i dischetti variopinti dalla carta da macero.
Divagazione Filastroccosa
VIVA CARNEVALE!
E’ la festa dei bambini
coriandoloni e coriandolini.
Stelle filanti e trombette festanti
fanno felici tutti quanti.
Di dolcezze in quantità
c’è una grande varietà:
chiacchiere, frappe e tortelli,
cicerchiata, cenci e frittelle!
Allegria, travestimenti,
mascherine divertenti.
E siccome a Carnevale
ogni scherzo, si sa, vale…
Mi travesto da vampiro
e mi faccio un bel giro.
Tutti voglio spaventare
e sentirli forte urlare:
-Presto! L’aglio da mangiare!-
Poi, mi scopro… All’improvviso!
E dico con un tenero sorriso:
-E’ Carnevale! Diventiamo amici!
Era una finta!… Siate felici!-.
(Rosalina)