Oh Dio! Il mondo di tutti i giorni!
Lasciarsi trascinare, come da una calamita, tutti i giorni. Vorresti staccarti, ma non è possibile. Pensare luoghi e mondi diversi che nascono e crescono nella fantasia, mentre il mondo di tutti i giorni va avanti e non ti aspetta. Ti chiede conto del tempo. Delle ore, delle parole, delle azioni, dell’impegno, della
responsabilità, della ragione. E, intanto, il mondo di tutti i giorni viene attraversato, continuamente, da una infinità di piccoli giardini interiori, dove si coltivano rare specie botaniche. Nessuno trova il coraggio di confessarlo, forse nemmeno a se stesso. Oppure, le rarità sono talmente preziose che si custodiscono come tesori, con la paura che qualcuno rubi quei fusti, quelle foglie, quei fiori che, coltivate con dolcissime cure, sono venute alla luce, curate ed alimentate con fertilizzanti sconosciuti nel mondo di tutti i giorni. Il mondo di tutti i giorni ti costringe, che tu lo voglia o no, a fare i conti con la quotidianità che travolge ogni possibilità di fermarsi. Non si può impedire allo stomaco di non mangiare, al giorno di non sorgere, al bambino di non giocare, all’acqua di non scorrere, non si può. Invece, nelle aiuole dell’interiorità, se pianti il seme della viola del pensiero, germina, si sviluppa, fiorisce, profuma, seguendo i sentieri delle nostre emozioni, dei nostri desideri, dei nostri sogni. C’è chi, coltivandoli, riesce a farne aiuole multicolori dalle mille sfumature. A volte si raggiunge l’arduo traguardo di coglierli nel mondo di tutti i giorni. A volte, forse la maggior parte delle volte, restano aiuole di mille sfumature che nascono, crescono, vivono, scompaiono nello stesso posto. Quasi esiste la gelosia delle emozioni, dei desideri, del sogno. Una realtà che vorresti, una realtà virtuale che può accompagnare una vita, andare più in là, fino a vivere come verità tutti i sentimenti che si conoscono nel mondo di tutti i giorni. Dalla gioia all’abbandono, non c’è un sentimento che non passi prima per una profonda emozione, che cerchi di riconoscere e non perdere, perché sono l’essenza stessa dello spirito che accomuna il vivere, non in solitudine, ma in moltitudine. A volte si spera di non possedere nessun giardino, perché i sentieri percorribili sono impervi, pieni di pericoli, difficoltà, inibizioni, superstizioni, condizioni. Il mondo di tutti i giorni si porta via ogni cosa, non regala niente, fa il calcolo delle probabilità: tu accendi e lui spegne, tu chiedi e lui nega, tu scegli e lui pretende, tu piangi e lui ride, tu vedi e lui è cieco, tu ricordi e lui dimentica, tu … Sarà, fino alla fine, una battaglia senza vinti né vincitori. Solo una guerra inutile. Basterebbe che il mondo di tutti i giorni fosse un piccolo giardino.
Divagazione Poetica
I GIORNI
Passano come lance.
Impazzite scimitarre
Che spezzano,
giorno e notte,
inverosimili
fotografie.
(Rosalina)