Il Piccolo Principe come delicata poesia (1parte)
Il Piccolo Principe (Le Petit Prince) è l’opera piu’ conosciuta di Antoine de Saint-Exupèry.
Pubblicato nel 1943, è un racconto molto poetico che, nella forma di un’opera letteraria per ragazzi, affronta temi come il senso della vita e il significato dell’amore e dell’amicizia. Il Piccolo Principe è fra le opere letterarie più celebri del XX secolo e tra le più vendute della storia: oltre 134 milioni di copie in tutto il mondo! L’autore stesso ha illustrato Il Piccolo Principe con suoi acquerelli: disegni semplici e un po’ naif che sono celebri quanto il racconto. A oggi sono state stampate ben 315 copertine del libro.
Nel racconto, l’autore narra di aver compiuto un atterraggio di fortuna nel deserto del Sahara e di essersi risvegliato al suono di una voce di un bambino: il piccolo principe che vive su un asteroide poco più grande di una casa, chiamato B 612 e che ha tre vulcani e una rosa molto esigente e vanitosa. Un giorno parte per vedere com’è il resto dell’universo e visita altri asteroidi abitati da adulti fino ad arrivare sulla Terra: Qui rimane stupito alla vista della grande quantità di roseti, perché pensava che la sua rosa fosse unica al mondo. Poi incontra e addomestica una volpe che gli spiega che la sua rosa è speciale perché è l’unica che lui ama.
Passato un po’ di tempo, il pilota ripara il suo aereo e scopre che anche il piccolo principe deve tornare alla sua casa… e qui mi fermo per non rovinarvi la lettura!
Qualche notizia sull’autore de Il Piccolo Principe
Antoine-Marie-Roger de Saint-Exupéry nacque a Lione il 29 giugno 1900 da una famiglia aristocratica: Dopo aver ottenuto il brevetto di pilota nel 1921, cominciò a lavorare per diverse compagnie aeree e a scrivere. Tra i suoi primi libri: Corriere del sud (1928) e Volo di notte (1931).
Nel 1938 nel tentativo di stabilire il record di volo da New York alla Terra del Fuoco, il suo aereo si schiantò al suolo poco dopo il decollo. Durante la convalescenza scrisse Terra degli uomini. Tornato in Francia nel ’39 per partecipare al secondo conflitto mondiale, compì numerose imprese pericolose che poi raccontò in Pilota di guerra (’42). Riparato a New York dopo l’occupazione tedesca, nel 1943 pubblicò Lettere a un ostaggio e Il Piccolo Principe.
Riprese, quindi, a volare e a combattere, con l’entrata in guerra degli Stati Uniti d’America, ma il 31 luglio 1944, partito dalla Corsica alla volta della regione di Grenoble-Annecy per una missione di ricognizione, scomparve con il suo aereo e fu dato per disperso.
Uscirono postumi i libri Lettere di gioventù, Taccuini e Un senso alla vita.
Soltanto nel 2003 la carcassa dell’aereo fu estratta dai fondali e nel 2004, un accurato studio da parte degli investigatori del Dipartimento di Archeologia Subacquea francese, confermò ch e il caccia apparteneva a Antoine de Saint-Exupèry.
Divagando per riflettere alcune frasi tratte da ‘Il Piccolo Principe’
‘Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.’
‘I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: "Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?" Ma vi domandano: "Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?" Allora soltanto credono di conoscerlo.’
‘Non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.’
‘Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante… Bisogna sempre spiegargliele le cose ai grandi!’
(fonti: Tascabili Bompiani Ragazzi ‘Il Piccolo Principe’ LXVI edizione – settembre 2009, Rete Internet, www.gutedizioni.com)
(Rosalina)