Nazareno (1 parte)-Fare Dovere Potere per Atessa
Nella serata del 12 agosto, l’Associazione culturale ATE-TIXE STUDIUM, ha portato in scena, negli spazi urbani di Atessa, la prima parte del "Nazareno", rappresentazione vivente della storia di Gesù. In questa prima parte le scene rappresentate sono state quelle della "Natività": Invocazioni di Zaccaria
consorte di Elisabetta , annuncio dell’angelo ad Elisabetta, annuncio dell’angelo a Maria, dialogo per il ripudio di Maria, angelo in sogno a Giuseppe, accettazione del dono del figlio di Dio, visitazione di Maria dalla cugina Elisabetta, tutte scene svolte in Piazza Oberdan; viaggio verso Betlemme attraversando Via Roma e la strada che porta fino alla piazzetta di Santa Croce, dove vi è stato l’incontro con l’oste e poi risalendo fino a piazza del Castello con l’incontro dei magi alla corte di Erode, con le ballerine nella danza del ventre ed infine scendendo per Sant’Antonio, l’arrivo alla capanna nel campo Boario. Nello scenario del campo Boario è stato come trovarsi dentro un vero e proprio presepe. Pastori accanto ai fuochi sparsi a gruppi lungo un costone come di montagna, l’angelo che appare in alto, la stella cometa che arriva dal cielo e si ferma sopra la capanna, la consegna dei doni e l’arrivo da lontano dei re magi con tre splendidi cavalli bianchi e le loro vesti davvero regali!
Il luogo del campo Boario riscoperto quest’anno, è stato il luogo del primo presepe vivente dell’Ate-Tixe Studium. Uno spazio assolutamente poco considerato, valorizzato, che offrirebbe la possibilità di essere utilizzato per una infinità di occasioni ricreative e culturali da svolgere all’aperto. Avendo collaborato con l’associazione quest’anno, ho vissuto le fasi preparatorie della manifestazione e devo dire che l’impegno di tutti i componenti dell’associazione è stato veramente disinteressato, generoso. Tempo e risorse umane spese con abnegazione totale. Le prove fra difficoltà logistiche e chiaramente di spazi. Mille contatti ed accordi fra istituzioni locali, volontari, associazioni altre, persone che semplicemente si sono offerte di dare una mano con i mezzi più disparati: cavalli, pecore, asini, strumenti musicali, oggetti, oppure, competenti in strutture da montare per i palchi, costumi, pannelli scenografici, impianti audio e di amplificazione (pensare che il sistema di amplificazione ha interessato gran parte del paese), le voci da scegliere e registrare in una vera sala di registrazione a Vasto. E’ stata indetta persino una lotteria, con premi di tutto rispetto, per migliorare la visibilità dell’evento e far fronte, contemporaneamente, agli innumerevoli e cospicui costi della manifestazione, benché patrocinata dal comune, dalla provincia, dalla regione e dai tanti sponsor locali, in primis la BCC: Banca di Credito Cooperativo Sangro Teatina di Atessa.
La partecipazione popolare è stata, come sempre, d’altronde, numerosa e partecipata e molti gli apprezzamenti per le scenografie del Campo Boario.
Quest’anno l’Ate-Tixe Studium ha proposto l’avvenimento in estate per festeggiare l’anniversario del 30° anno di fondazione ed il 20° anno della rappresentazione della passione di Gesù. Per l’occasione si è aggiunta la prima giornata con le scene della Natività.
L’Accademia “Ars Antiqua” ha dato il proprio contributo con la voce fuori campo a Gesù: Gabrias Impicciatore, a Giuda: Enzo Tumini, con la scuola di ballo “Nadine” con le ballerine che si sono esibite in una eccellente danza del ventre, con la sottoscritta per la redazione di un articolo sulla storia dell’associazione, dei comunicati stampa e del supporto alle costumiste.
Il merito è di molte persone che, IN SILENZIO, lavorano ogni anno affinchè ad Atessa possa rinnovarsi un evento del genere.
Divagazioni Filastroccose
Lu Bambenelle (dialoghetto)
Bimba: Care Bambenelle, te vinghe a truvà
pecchè te vuje propie parlà.
Je tanta cose ne le sacce,
me spieghe pecchè la ggente n’se guarde m’bacce?
Bambinello: Eh! Fija bbelle a me, tu ti lu core bbone!
Ma le grusse se l’ha scurdate lu perdone.
Ma vide che te cride, nen ce vo niente,
n’anzì d’amore solamente.
(Rosalina)