Buco nero al MYCOPLASMA mycoides JCVI-syn1.0
Lo sapevo che ci saremmo arrivati presto. Mutazione genetica in atto. Ho la netta sensazione che le cavie già stiano facendo la fila per essere scelte secondo la conformazione del proprio DNA. Si violenteranno infanzie per scoprire dopo trenta, quarant’anni che è servito solo per migliorare il sistema, resettando e cancellando dati inservibili, inutili, machiavellicamente parlando, per scoprire, spiegare, elencare gli ingredienti (come una ricetta culinaria), per elaborare perfettamente un’anima senz’anima. Se adesso siamo ciò che siamo grazie al nostro percorso di vita, domani saremo consapevoli dell’inconsapevolezza dei nostri bit. A seconda delle "station" avremo sessioni del riflettere, del godere, del giudicare, dell’ascoltare. Non sapremo mai cos’è una passione se non per scelta di un collegamento artificiale, una sofferenza se non per induzione elettronica, un errore se non per batterie scariche.
Non sarà necessario fare nulla. La mattina, con l’orologio bionico inserito, ci alzeremo, collegheremo automaticamente i contatti con la centrale "20-MA-20-10" e potremo non sentirci, ma essere: metereopatici, schizofrenici, deviati, soli, orgogliosi, ignoranti, irresponsabili, consapevoli, giovani, vecchi, scrittori, musicisti, attori, cantanti, professionisti, stupidi, malati, felici, innamorati.
Non sarò assolutamente in grado, se non per programmazione, di dire: sono totalmente consapevole di essere ciò che sono e non potrei essere altrimenti. Non potrò più dire: chi è con me non chiede, pretende, cura, lascia. Prende e basta, perchè già sa che ho scelto di dare. Non potrò più dire: "Ah! Saperla amare! Se l’ami, se l’ami davvero, non basterà il mondo intero a riempire il tuo mare d’inverno!". Non potrò più dire: "produce frutti diversi, per veri intenditori e quelli veri hanno l’anima leggera! ". Non potrò più dire: posso chiedere. Nessuno si perderà e nessuno si cercherà. Tutti incellofanati in blocchi standard in magazzini superasettici. Sarà un buco nero che ingoierà il mondo. Non avremo bisogno di nutrirci dell’altro per essere ciò che siamo. Verremo nutriti a seconda delle disponibilità energetiche di rete. Non avrò bisogno di "scegliere" di fare musicoterapia per vivere o rivivere un’emozione. L’avrò gia inserita nella mia chiavetta portatile che, attenzione, non sarà più personale, ma interscambiabile, in caso di black out, con qualche dose di DNA alla rabbia, alla coscienza, alla violenza, all’amore, all’infanzia, alla pazzia o alla simpatia, alla solarita’, alla delicatezza, alla sensibilità, alla paura, alla resistenza, alla fantasia, al ponte tibetano o ai mari del sud.
Avrò un cervello dalle sinapsi superaccessoriate, che andrà ricontrollato dal rivenditore, il quale mi convocherà telepaticamente, dato gli sviluppi delle nuove scoperte. Naturalmente andrò, sapendo che non so cosa vado a fare.
Oh! Finalmente! Saremo tutti egoisti o tutti santi, sicuri di noi stessi, tutti consapevoli che l’altro è un DNA derivato numerico, che ci permette di cambiare la scheda madre quando la nostra è bruciata. Nient’altro.
Non avremo più il desiderio di succhiare l’anima, avvelenare, recriminare, porsi domande, bimbi grandi e grandi bambini, dall’alto delle nostre misere convinzioni.
Non avremo, non sentiremo, nessun bisogno di ingoiare, partorire, corazzarsi, cercare, capire, dare.
Sarà TUTTO GIA’ DATO. Povero uomo, giustificato dalla scienza!
(Rosalina)