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Progetto – Chi Musica Con Me? – Secondo incontro: il Flauto Traverso

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  • Date 6 Marzo 2010
flauto

Il progetto va avanti; questo secondo incontro con gli strumenti musicali fra i bambini del Circolo Didattico di Atessa e gli esperti dell’Accademia "Ars Antiqua", con la sponsorizzazione della BCC di Atessa, ha visto come protagonista il Flauto Traverso.
La prima riflessione che mi è sorta spontanea è stata, parafrasando una trasmissione televisiva, chi l’ha visto? Strumento assai diverso dal precedente violino ed assolutamente sconosciuto ai piccoli. Riuniti negli spazi adibiti ad attività comuni, solitamente salone o atrio, i bambini delle quattro scuole dell’infanzia, hanno partecipato a questa esperienza con una curiosità già consapevole. Infatti, l’ingresso del maestro Elio è stato immediatamente riconosciuto come portatore di novità musicali. Ciò che ha intrigato l’interesse, invece, è stata la figura femminile che l’accompagnava. Insieme al maestro Elio non c’era più il maestro Alessandro. Chi era? Persona totalmente diversa dal violinista, fisicamente l’uno uomo l’altra donna, l’uno alto l’altra bassa, l’uno dai capelli mossi l’altra con capelli lisci, cosa li accomunava? Avevano gli occhiali tutti e due! Dopo un caloroso ed entusiastico buongiorno, vediamo che lei appoggia sul tavolino tre piccole scatoline piatte e nere. Sembra impossibile che si tratti di qualcosa che riguardi la musica. Lei si presenta, si chiama Cinzia Mucci è una maestra dell’Accademia ed ha studiato per suonare uno strumento che adesso ci mostrerà. Prepara uno strano oggetto di lato al tavolino. Cos’è, chiediamo. Si chiama “leggio” perché per suonare si leggono le lettere della musica che si chiamano… rispondono i bimbi:- le note musicali-. (Stupefacente! Da qualche parte ne hanno sentito parlare!). Ed ora, “si apre la scatolina e viene fuori…” (questo è un gioco che facciamo sempre a scuola), viene fuori, da oggi in poi… “il flauto!”. flauto2Questo strumento è come le costruzioni, si monta e smonta. Ci vogliono trflauto3e pezzi: una testa, un corpo centrale ed una coda per trasformarlo in un oggetto lungo, sottile e lucido pieno di tasti che si schiacciano. Questo è un flauto traverso, tutt’altra cosa da quello che tutti conoscono come flauto dolce. Non ha nessuna corda, non c’è un archetto, solo un buco che, senti senti, tira fuori il suono soffiandoci dentro. Questo è un esperimento per conoscere l’aria! Cinzia invita a soffiare sulla mano per sentirla e scopriamo che per suonare il flauto ci vuole fiato. Tant’è che appartiene alla famiglia dei fiati. Questo strumento non si appoggia al corpo, ma chiamandosi traverso vuol dire che si suona tenendolo con le mani da un lato, di traverso, appunto, accostandolo solo alla bocca. Vediamo un po’ che cosa sentiamo. La flautista accenna appena qualche nota. Cosa vi sembra, chiede, suono o rumore? Le osservazioni sono incerte, contraddittorie, anzi, l’idea di rumore sembra prevalere ed allora mi chiedo perché. La prima, iniziale risposta che mi sovviene è che i bambini sono talmente immersi nei rumori che un suono così “diverso” e mai sentito prima viene immediatamente collegato a ciò che conoscono meglio, il rumore. Segno che non conoscono il silenzio e soprattutto i timbri ed i toni delicati del suono, immersi come sono in un mondo che ha fatto del frastuono il vivere quotidiano. Cinzia ritenta e fa ascoltare note gravi e note acute, ripete e trilla, soffia, lasciando liberare la fantasia dei bambini per individuare il canto degli uccellini, il ronzio delle api, ed il soffio di una folata di vento leggero.
Allora il flauto può far magie, trasformarsi con un SUONO in altre immagini dell’universo! flauto4flauto5flauto6flauto7flauto8flauto9Poi ci mostra e ci fa ascoltare il flauto traverso da studio e l’ottavino, flauto più corto e dal suono più acuto. E ancora continua facendo toccare i tasti del flauto a tutti mentre lei soffia, ed i bambini, increduli, si meravigliano delle sonorità che sgorgano dallo strumento. Ed ora tutti insieme, dopo aver riconosciuto suoni lunghi e corti, a battere il tempo con la marcia di Radeskj e cantare “Il coccodrillo come fa”. Divertimento puro e applausi. Bene, era ciò che le maestre volevano perché, dopo che i bambini a squarciagola hanno esibito le loro qualità canore, hanno interrogato:- Chi faceva più rumore voi o il flauto traverso?-. Noiii!!-. Magnifico! Finalmente cominciamo a differenziare!!

“Divagazioni filastroccose”

GIROTONDO DEL SUONO
(può essere mimata camminando in girotondo, in fila uno dietro l’altro)

Giro girotondo
tanti suoni ha il mondo ….… (braccia in alto arcuate a disegnare il mondo)
suoni dolci e maestosi …… (braccia che simulano ali che si aprono in volo)
suoni forti e fastidiosi. …… (piedi che battono a terra)
(ci si ferma marciando sul posto. Al 5 dell’insegnante ricomincia il girotondo)
Per poterli udire
le orecchie devi aprire, ……. (toccare le orecchie col gesto dell’ascoltare)
ma attento ad ascoltare
se il silenzio vuoi amare. …. (dito sulla bocca per mimare il silenzio)
(Ci si ferma sul posto e si resta in silenzio. Al 5 dell’insegnante si riparte)
Con il suono puoi cantare, … (toccare le labbra)
una danza accompagnare; …(una giravolta su sé stessi)
col rumore puoi sbagliare …. (mimare il no con il dito indice)
fracassone diventare ………. (emettere grida)
(al 5 dell’insegnante scandire)
e-in-ton-ti-to-puoi-re-sta-re! …(cadere a terra con le mani che tappano le orecchie esclamando un aahh!! dolorante).
(Rosalina)

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