Il mecenate moderno
Da poco ho appreso che il patrimonio artisitico culturale di Atessa si è arricchito di nuova linfa vitale grazie alla donazione di una collezione privata di opere pittoree, scultoree e letterali.
Una persona conosciuta come solitaria e schiva ha donato la sua anima alla comunità. Esempio mirabile di grande valore sia artistico che economico. Questo evento mi ha fatto molto riflettere sulle potenzialità che Atessa riveste dal punto di vista culturale. Qui ci sono esempi architettonici di epoche diverse, tutte significative. Dalla antichissima cattedrale di San Leucio con i suoi tesori, i più noti la costola dell’ipotetico drago e la presenza dell’ostensorio, da poco restaurato, di Nicola da Guardiagrele, alle famose porte d’accesso alla città, agli stupendi palazzi con le volte sapientemente decorate. E poi ancora le pergamene ritrovate che raccontano una storia rurale e commerciale importante, lo splendido convento di Vallaspra che invita tutt’oggi alla riflessione e alla ricerca del supremo bene. Anche la letteratura ha un suo eminente rappresentante in Domenico Ciampoli, le cui famose novelle ed opere andrebbero meglio valorizzate e conosciute. Allo stesso modo nomino il maestro compositore Di Iorio le cui opere in gran parte restano sconosciute e lasciate all’oblio. Peculiarità tutte intrinseche ed inconfutabili di un paese con aspettative artistico-culturali da sempre coltivate ed esercitate. Che dire dei contemporanei pittori, scultori, musicisti, scrittori, poeti!
Eppure tutto sembra vivere in sordina.
Invece Atessa è una fucina in continua accensione, che si ravviva e rinnova continuamente. Atessa ha grande arte, ma sembra non vederla. A mio modesto parere, il paese avrebbe bisogno di prendere piena coscienza, piena consapevolezza delle ricchezze culturali possedute. Tanta arte fa pensare ad esseri umani con anime in continuo fervore creativo, che vivono alla continua ricerca del sublime, che pensano, agiscono, inventano per un desiderio incontrollabile e irrefrenabile che li spinge a rendere palesi al mondo le sensazioni, i sentimenti, i pensieri più reconditi e più profondi racchiusi nelle loro vite.
Ma nella società del postmoderno e della telematica la velocità ha il sopravvento. Tutto dev’essere consumato nell’immediato, mentre l’arte ha bisogno di tempo. E’ nel tempo e con il tempo che l’arte acquista peso, consistenza, qualità. Invece Atessa, come qualunque altro paese del mondo occidentale non si ferma, va avanti ingoiando in maniera frettolosa e spesso solo apparentemente soddisfatta, tutto quanto può nutrire l’essenza dell’anima umana. Che fare? Per quanto timido e forse banale mi permetto di presentare qualche suggerimento. Bisognerebbe che si intervenisse attraverso i governi locali e nazionali, a cominciare dall’ente locale per eccellenza, il comune, per proseguire con la provincia e la regione e infine con i ministeri di riferimento a livello nazionale. Bisognerebbe che i responsabili del bene pubblico si sedessero ad un tavolo, cosiddetto di concertazione, per analizzare, studiare, e soprattutto trovare i modi e i tempi giusti per dare ad Atessa la giusta collocazione che le appartiene nell’ambito del territorio Sangro-Aventino ed anche più in là. Il cittadino ha bisogno di esempi lungimiranti, elevati, per crescere nell’identità e nell’appartenenza. Ha bisogno di esempi qualificanti per riconoscere le proprie radici ed acquisire dignità ed orgoglio.
E’ un percorso che mette in conto un impegno costante, determinato, competente, collaborativo, che va ricercato con tutte le forze disponibili, insistendo, facendo ricorso a tutte le strategie possibili: esperti, finanziatori, esecutori, autori, mezzi di comunicazione, agenzie di sviluppo, del turismo della cultura. Insomma, Atessa deve diventare mecenate di se stessa, un fiore all’occhiello, un punto di riferimento, un luogo dove sia tangibilmente verificabile, osservabile e godibile il massimo delle intelligenze umane ed artistiche nelle sue moilteplici forme ed espressioni.
Atessa se lo merita, sarebbe un errore imperdonabile non raggiungere questo traguardo, soprattutto sarebbe un errore incancellabile per i giovani atessani che sono il futuro. Nella misura in cui riuscirà questa impresa, così si esalterà la coscienza, l’identità e la cittadinanza, oppure si umilierà lo spirito di questo popolo.
Divagazioni "poetiche"
LE ANIME
Le anime del mondo cercano.
Cercano ogni giorno.
Cercano per una vita intera.
A volte trovano la luce,
ora il buio,
ora non incontrano mai.
Così, fino allo stordimento,
il mondo … vive.
rosalina